L'ANALISI
30 Gennaio 2023 - 05:10
Meuccio Berselli, Francesco Meneghetti e Tino Rosa
CASALMAGGIORE - Ieri mattina l’incontro con il direttore dell’Aipo Meuccio Berselli nella sala auditorium «Giovanni Paolo II» ha chiuso ufficialmente la mostra «Il Po e l’isola che non c’è più». Al tavolo anche lo storico locale Tino Rosa. Il tema era «Realizzazione degli interventi di rinaturazione dell’area del Po». Nei saluti iniziali, il parroco don Claudio Rubagotti ha ringraziato per l’opportunità offerta e il vicesindaco Giovanni Leoni ha invitato a considerare l’importanza del tema trattato, soprattutto a Casalmaggiore, «primo centro in cui i cittadini vivono davvero sul fiume».
Dopo l’introduzione del presidente del Gal Terre del Po Francesco Meneghetti, Berselli ha sottolineato come nei prossimi anni Aipo investirà sul Po circa un miliardo per tre progetti: rinaturazione, Ven.To e navigabilità, oltre alle opere di manutenzione necessarie per il dissesto idrogeologico. Ha parlato del ruolo di Aipo e della sfida che ha di fronte per realizzare entro primavera 2026 il progetto di rinaturazione e per questo ha chiesto al governo la nomina di un commissario per velocizzare l’iter, rispetto al quale sembra assodata la non necessità di sottoporre a valutazione di impatto ambientale il progetto, in quanto opere di manutenzione dell’esistente.
I 50 milioni di metri cubi di escavazione di sabbia previsti originariamente nel progetto di rinaturazione ora sono ridotti a 5 milioni sulla base di una rivisitazione del progetto operata da Aipo. Al termine alcuni interventi: Angelo Angiolini ha evidenziato la posizione sugli invasi del Centro italiano per la riqualificazione fluviale; Paolo Antonini ha chiesto di uniformare le normative sulla gestione del fiume esistenti in Lombardia e in Emilia; Cesare Vacchelli ha sottolineato come il Po debba diventare parte di foresta, per arricchire la biodiversità e portare avanti la lotta ai cambiamenti climatici; Graziano Lanzetti ha evidenziato la necessità di dragare il fiume ove occorre per garantire la navigabilità. Rispondendo a Giuseppe Boles, Berselli ha assicurato che la rinaturazione prevede l’uso di una certa varietà di essenze.
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