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LA CITTÀ VICINA AGLI ANIMALI

Troppi cani lasciati al rifugio: «Ora basta, siamo al collasso»

L’Associazione Zoofili: «Situazione disastrosa a causa della leggerezza di chi li adotta e poi cambia idea»

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

30 Gennaio 2023 - 05:15

Troppi cani lasciati al rifugio: «Ora basta, siamo al collasso»

CREMONA - «È un vero disastro. Troviamo cani legati fuori dal canile, cani che i padroni dopo poche settimane non vogliono più, cani fatti arrivare con le staffette dal Sud che dopo un lungo viaggio avrebbero bisogno solo di un pochino di tempo per abituarsi e che vengono portati in canile dopo una sola settimana perché magari hanno fatto la pipì in casa. Non sono oggetti, hanno sentimenti, soffrono, bisogna avere attenzione e amore».

È un appello disperato quello di Alessandra Bonvicini, presidente dell’Associazione Zoofili Cremonesi, che gestisce il rifugio di Cremona. «Per colpa dell’irresponsabilità e della leggerezza con cui troppe persone scelgono di adottare i cani, siamo al collasso. Attualmente abbiamo più di 50 cani da gestire. Per uno che esce e trova finalmente una famiglia pronta ad accoglierlo e volergli bene, ne entrano tre. Ultimamente, poi, è un continuo. Tanti finiscono da un canile del Sud Italia al nostro. Abbiamo accolto qualche giorno fa una pastorina tedesca che era in una casa solo da qualche giorno. Arrivata dopo un lungo viaggio da Foggia, faceva pipì in casa e i nuovi padroni l’hanno subito portata in canile. Ma bisognava solo avere un po’ di pazienza, darle il tempo di abituarsi».

Il Comune si fa carico di queste creature, ma è necessario che la gente si responsabilizzi. Sono accettabili rinunce in caso di problemi di salute, o di lavoro magari, ma non perché domina l’irresponsabilità e la superficialità. Ci tengo a fare un appello alla consapevolezza in questo senso. Non sono peluches. Bisogna prestare attenzione anche alla razza che si sceglie. Se si hanno dei bambini non si può guardare solo alla bellezza del cucciolo. Se si hanno bambini non vanno bene gli husky o i pastori belga, per esempio. Come, nel caso non si abbia abbastanza tempo da dedicare loro, è meglio indirizzarsi verso cani piccoli e facilmente gestibili. Questo boom di abbandoni resta comunque inspiegabile».

«A Cremona stiamo risentendo a mio parere, di chi ha preso il cane durante il periodo del primo lockdown per il Covid, solo per poter uscire a fare un giro e adesso che non ci sono più restrizioni particolari e si può uscire di nuovo liberamente, non ha più voglia di tenere i cani perché sono diventati improvvisamente un ostacolo alla libertà. Ma mi domando anche come non ci si siano affezionati nel frattempo. E poi ancora tanti, troppi pittbull. Cani che vanno evidentemente di moda, ma che dopo un po’... basta...non vogliono più. Queste povere creature sono trattate da oggetti inanimati. Anche la recente vicenda dei cuccioli che ci ha visto coinvolti. Fino a poco tempo fa praticamente non capitava mai di trovare cuccioli abbandonati, ora sì».

«Ci è entrata da pochissimo in canile una cucciola di border collie di 5 mesi. Prima di tutto non è mai stata vaccinata, cosa pericolosissima per un cucciolo. E poi ci hanno rinunciato con una leggerezza e una motivazione allucinanti. Il cane era stato preso per un bambino che poi ha avuto paura. Il problema è che questo cane è arrivato tristissimo. Quando sono stati tre mesi in famiglia e poi vengono mollati in un canile, piangono disperati e ossessivamente. Ma povere bestiole, c’è da comprenderle. Vi prego, adottate in modo consapevole o non fatelo affatto».

Un messaggio tanto forte quanto giusto quello della Bonvicini, che si scontra ogni giorno con la scarsa sensibilità, per non dire peggio, di certe persone. Nessuno obbliga chicchessia ad adottare un cane, ma quando si decide di farlo, bisogna essere pronti a donargli tempo, spazio e soprattutto amore.

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