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IL CASO

Unione addio, c’è il verdetto: «Sesto paghi 105 mila euro»

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso dell’amministrazione comunale contro la decisione del Tar

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

28 Gennaio 2023 - 20:44

Unione addio, c’è il verdetto: «Sesto paghi 105 mila euro»

SESTO - Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del Comune di Sesto che, due anni fa, aveva impugnato la sentenza del Tar di Brescia che gli imponeva di versare all’Unione Lombarda Soresinese (in liquidazione) 105 mila euro come rimborso delle spese generali dell’ente sovracomunale, del quale ha fatto parte solo sulla carta. Se la giunta non deciderà di ricorrere in Cassazione, questi soldi li dovrà sborsare. I giudici di palazzo Spada hanno sposato le motivazioni dei colleghi lombardi messe in discussione dal Comune, che ha sempre considerato la pretesa risarcitoria illegittima.

Proprio questo diniego aveva spinto l’Unione Lombarda ad invocare l’intervento del Tar, che aveva ordinato a Sesto di pagare. Da qui la decisione di resistere e di chiedere il pronunciamento dello stesso Tar e, dopo la bocciatura, del Consiglio di Stato. I magistrati romani hanno però confermato la tesi dei colleghi bresciani, in base alla quale il solo fatto di appartenere all’Unione giustifica il pagamento delle spese.

Per sottrarsi al dovere contributivo, sia per il Tar sia per il Consiglio di Stato, Sesto avrebbe dovuto recedere subito dall’Unione, impugnando la delibera con la quale la stessa Unione non aveva approvato il trasferimento delle funzioni e del personale per motivi politici. Inoltre la ricognizione del debito, precisano i giudici bresciani e quelli romani, era stata decisa dall’Unione nel pieno rispetto delle regole, che prevedono le modalità di ripartizione delle spese fra i Comuni. Sesto non riteneva e non ritiene tuttora giusto sborsare la somma perché la ritiene sproporzionata ed esagerata rispetto ai servizi ottenuti nel periodo in cui il paese faceva parte dell’Unione (dalla fine del 2016 ad inizio estate 2021 con decorrenza però 2022).

Non c’è stato alcun beneficio perchè l’Unione ha impedito il trasferimento delle funzioni previste dalla legge. Decisione presa per divergenze legate alla richiesta avanzata proprio da Sesto, di anticipare con il suo ingresso e dunque prima della scadenza del mandato, le elezioni per il rinnovo dei vertici dell’organo sovracomunale. Questo diniego ha congelato la sua presenza nell’Unione: Sesto c’era, ma non poteva garantire o pretendere servizi. Era in una sorta di limbo. Il sindaco Carlo Vezzini, per il momento, non commenta: «Prendo atto di questa decisione che ovviamente non ci rende felici — dichiara il primo cittadino — vista la complessità di questa vicenda, così controversa, preferisco astenermi da ogni dichiarazione».

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