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CREMONA; IL CASO SEMAFORI

Svolta inattuabile, addio alle telecamere contro i «furbetti»

Arriva lo stop al sistema sperimentale di rilevamento delle infrazioni perché è impossibile piazzare le attrezzature sui pali dell’illuminazione. Doveva costare 73 mila euro, i fondi sono già stati destinati ad altro

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2023 - 08:58

Svolta inattuabile, addio alle telecamere contro i «furbetti»

Un semaforo in via Cavo Coperto a Cremona

CREMONA - Brusca frenata per il progetto di noleggiare e installare un sistema di rilevazione delle infrazioni semaforiche. Lo stop all’idea varata a ottobre di identificare e multare i ‘furbetti del semaforo’ è arrivato per motivi tecnici. «E a breve — spiega il comandante della Polizia locale Luca Iubini — il progetto non sarà riproposto». L’iter era partito il 6 ottobre, quando il Comune aveva affidato, previa indagine di mercato, alla ditta Ica, Imposte comunali ed affini Srl, di La Spezia, il noleggio comprensivo di installazione delle attrezzature per un importo di 73.200 euro. Il sistema avrebbe dovuto essere attivato entro ottobre ed essere attivo in via sperimentale per un anno. Così, nel giro di pochi giorni, il 14 l’azienda spezzina ha inviato in via informale un progetto, richiedendo nullaosta a procedere. L’idea prevedeva che i sistemi di ripresa fossero installati sia sui pali della pubblica illuminazione esistenti che sui nuovi pali da fornire e posare in opera e che la fornitura elettrica derivasse dagli impianti di pubblica illuminazione, impianti semaforici e di videosorveglianza esistenti.

E qui è scattato il problema, insormontabile, sia amministrativo che tecnico. Dunque il Comune ha revocato la decisione presa spiegando che «il contratto in essere del servizio di gestione della pubblica illuminazione e degli impianti semaforici (Convenzione Consip Spa per il Servizio Luce 3 – lotto 1), di fatto, esclude esplicitamente la possibilità di installare carichi esogeni di tipo elettrico che statico». Insomma nei pali della luce possono trovar posto solo i cavi che alimentano l’illuminazione. Questo perché qualsiasi altro filo potrebbe generare confusione durante la manutenzione, creando anche pericolo di folgorazione. E in più — spiegano da Aem — se si usa l’alimentazione dell’illuminazione per dare corrente ad un altro apparecchio, la lampada a led comincia a sfarfallare.

«Le risorse risparmiate — spiega Iubini — sono già state dedicate ad altri capitoli relativi alla sicurezza stradale e almeno a breve il progetto non verrà riproposto. Purtroppo si è rivelato più complesso del previsto. Quanto al rischio di eventuali ricorsi, la decisione di fermare tutto è stata presa in accordo con l’azienda, con cui abbiamo condiviso tutto il percorso». 

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