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Inquinamento, il Ministero dell'Ambiente respinge l'esposto-denuncia sulla qualità dell'aria

Il documento richiedeva indagini e chiarimenti sulla situazione dell’aria in città e in provincia dopo che la Corte di Giustizia Europea aveva indicato il territorio come una delle zone più critiche

Mauro Cabrini

Email:

mcabrini@laprovinciacr.it

10 Gennaio 2023 - 17:23

Inquinamento, il Ministero dell'Ambiente respinge l'esposto-denuncia sulla qualità dell'aria

CREMONA - Lo scorso mese di giugno, con un esposto inviato al Ministero per la Transizione ecologica e alla Prefettura di Cremona, Maria Grazia Bonfante e Ferruccio Rizzi, con Europa Verde Brescia, avevano chiesto indagini e chiarimenti sulla situazione dell’aria a Cremona e in provincia dopo che la Corte di Giustizia Europea aveva indicato proprio il territorio come una delle zone più critiche per i livelli di inquinamento. Gli ambientalisti avevano chiesto al prefetto, Corrado Conforto Galli, e all’allora ministro Roberto Cingolani di emettere un’ordinanza «urgente e contingibile sulla base dei principi stabiliti dal Codice dell’ambiente e in attuazione ai principi di precauzione, correzione, sviluppo sostenibile e leale collaborazione».
Nel documento, si faceva riferimento ai dati della Corte Europea che indicavano come «particolarmente allarmante» il dato «relativo all’esposizione, rispetto al quale Cremona è stata indicata come tra le peggiori provincie tra gli oltre mille territori nazionali monitorati».


Non solo: nel testo si rimarcava anche «il primato di Cremona in Italia e in Europa per tasso di mortalità da polveri sottili».
Ora, all’amministrazione comunale è arrivata la nota del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in risposta all’esito dell’attività istruttoria avviata dal Ministero stesso in seguito all’esposto – denuncia sulla qualità dell’aria nell’agglomerato di Cremona. L’esito: l’istanza al prefetto di Cremona, come rappresentante del Governo sul territorio, e al ministro, di emettere un’ordinanza urgente e contingibile, viene respinta. La motivazione: «Assenza di elementi per l’intervento statale».


Dalla nota del Ministero si evince infatti che la situazione di Cremona è analoga a quella di tutta la Pianura Padana: «La criticità legata allo stato di qualità dell’aria riguarda in generale tutta la regione Lombardia e l’intera area della Pianura Padana in maniera diffusa» si scrive fra l’altro nell’atto. E rispetto alla situazione della provincia e di Cremona in particolare, le relazioni degli enti preposti evidenziano «decisi miglioramenti della situazione ambientale». Nello specifico, si rimarca che «riguardo ai limiti imposti sulle concentrazioni medie annue e orarie di NO2 e la concentrazione media annua di PM10, i dati descrivono una situazione decisamente migliore, con valori dei due inquinanti al di sotto dei valori negli ultimi anni e in progressiva diminuzione».


Dati ai quali si può anche aggiungere un netto miglioramento dei dati relativi alle PM2,5. In generale quindi, a partire dalle evidenze disponibili, relative a porzioni di territorio, limitate ma rappresentative date le pressioni emissive presenti, «non si rivelano profili di danno ambientale». E se rispetto all’acciaieria di Cremona, in riferimento ai dati raccolti e ai controlli in atto, si rileva «l’assenza di significativi fenomeni di alterazione ambientale in atto», il Ministero si sofferma sull’elenco di fonti di inquinamento diffuse, quali il riscaldamento e il trasporto. Si scrive: «La qualità dell’aria della provincia di Cremona è influenzata da un complesso insieme di fattori quali, ad esempio, il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, non direttamente riconducibili ad uno o più soggetti identificabili». E per questo, «risulta impossibile distinguere una specifica fonte di emissione responsabile dei superamenti. Questi infatti sono stati registrati indistintamente presso stazioni di fondo, sia urbane che rurali, di traffico e industriali».


Certo, si verificano ancora fenomeni di superamento dei valori limite, ma da una parte i miglioramenti decisi, e dall’altra lo sforzo riconosciuto delle autorità competenti e i continui controlli posti in essere, motivano a proseguire sulla strada di impegno ambientale intrapresa da tutto il territorio. «La risposta del Ministero è del tutto in linea con i risultati presentati nell’importante convegno promosso il 7 ottobre scorso, durante il quale sono stati presentati i dati ambientali dello studio epidemiologico realizzato e illustrato da Ats Val Padana — l’amministrazione commenta la risposta del Ministero —. Ed è in linea con quanto da noi sempre sostenuto. Innanzitutto siamo di fronte a un fenomeno che riguarda l’intera Pianura Padana e che come tale va affrontato».


La risposta evidenzia anche, ancora una volta, come gli utlimi anni siano stati e siano ancora caratterizzati da un netto miglioramento della situazione ambientale, sia per le PM10 che per le PM2,5 ed anche per altri inquinanti come l’NO2, con riflessi molto positivi anche sulla salute, come evidenziato dalla prima parte dello studio epidemiologico di Ats.
«La relazione del Ministero sottolinea anche gli sforzi messi in atto dalle autorità competenti ed evidenzia ancora una volta le fonti principali di inquinamento, rispetto alle quali scelte politiche sono state messe in atto — rivendica in conclusione l’amministrazione —. Questa risposta pertanto ci conforta nell’impegno e ci motiva a continuare con decisione nel cammino intrapreso, nella consapevolezza, come il Ministero sottolinea, che, nonostante i sensibili miglioramenti e gli sforzi messi in atto, la situazione di criticità ambientale debba richiedere ulteriori interventi. Le politiche attuate fino ad ora devono quindi essere continuate e migliorate ulteriormente in un coordinamento sempre maggiore a livello sovra-territoriale. Il nostro impegno continuerà, con sempre maggior determinazione».

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