L'ANALISI
08 Gennaio 2023 - 08:56
Guido Bertolaso e la Casa di Comunità di Crema
CREMA - Domani pomeriggio, alle 16, inaugurerà la Centrale operativa territoriale insediata nell’ex Pirellino, primo nucleo della Casa di Comunità di Crema che — come da progetto — entrerà a pieno regime nel 2024: Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, parla sia dei nodi che delle prospettive di sviluppo della Sanità regionale. E, intanto, non esclude la possibilità di continuare a guidare l’assessorato che dovrà gestire i dossier più ingarbugliati del prossimo quinquennio di governo lombardo.
Gallera, Moratti, Bertolaso: tre assessori lungo l’arco di un solo mandato. La Sanità lombarda è alla ricerca di continuità: da supertecnico, è disposto a rinnovare la sua disponibilità a guidare l'assessorato?
«Il giorno in cui ho assunto l’incarico di assessore al Welfare mi pare di essere stato molto chiaro. Se avessi voluto entrare in politica candidandomi ad un incarico di rilievo nazionale avrei fatto il sindaco della mia città, Roma, che adoro come una madre e dove i sondaggi, tutti, mi davano vincente al primo turno. Ho accettato la chiamata di Attilio Fontana per contribuire a gestire un periodo complesso in una regione che mi ha dato molto in questi ultimi due anni e che ho imparato ad ammirare e rispettare. Ciò non vuol dire che sia stato qui a scaldare una sedia per qualche mese, sebbene siano trascorsi appena due mesi con il Direttore Pavesi, il suo staff e i Direttori di Ats e Asst ne abbiamo fatte di tutti i colori per dimostrare che anche nel settore sanitario, ma anche in quello sociale, questa regione è la prima d’Italia».
Casa di Comunità: a Crema – come accaduto in precedenza in altre città – sono piovute critiche sulla cerimonia di inaugurazione, considerata sostanzialmente una mossa propagandistica. Che cosa risponde a chi definisce la struttura, allo stato attuale, nient’altro che «un contenitore vuoto»?
«Se si fosse voluta fare una operazione pseudo elettorale non sarei io quello giusto per inaugurare la Casa di Comunità di Crema, una città alla quale, fra l’altro, sono molto legato perché, nel marzo 2020, mentre tutti se ne stavano belli rinchiusi nei loro comodi uffici romani gestendo l’emergenza Covid da dietro una scrivania, io giravo da solo le rianimazioni degli ospedali di Lodi e di Crema per capire quello che accadeva e rincuorare e ringraziare quegli eroi che in silenzio agivano in condizioni drammatiche. Vengo io invece perché credo in queste iniziative, ne conosco le difficoltà che sono tante e complesse, ma so anche bene che se non cominciamo e stabiliamo cosi uno stretto rapporto con le amministrazioni comunali, la cittadinanza e gli operatori, non faremo mai crescere questi servizi come tutti sperano e meritano. Così accade in tanti altri comuni della regione dove in meno di un mese abbiamo aperto oltre dieci case di comunità senza fanfare o proclami e dove le stiamo portando tutte a regime e lo stesso accadrà a Crema, ancor prima che io lasci il mio incarico, potete esserne certi».
Che valutazione dà all’attuazione della riforma dell'assistenza sanitaria territoriale varata da Regione Lombardia? Secondo le opposizioni è nuovamente il settore privato a uscirne vincitore…
«Fra le piccole soddisfazioni di queste settimane al Welfare c’è quella di essere riuscito a portare in Giunta il documento di programmazione per le attività socio-sanitarie del 2023, sembra scontato, ma ho appreso che negli anni passati ciò accadeva intorno ai mesi di aprile-maggio... Nel documento c’è forte e chiara la disposizione di un aumento percentuale delle prestazioni gestite dalla struttura pubblica rispetto al privato, a casa mia si dice ancora: fatti e non parole».
La legge di bilancio, nel capitolo dedicato alla Sanità, dirotta parte delle risorse al contrasto dei rincari energetici: una scelta saggia oppure una decisione che rischia di indebolire segmenti cruciali del SSN?
«Il costo dell’energia nel nostro settore è stato drammatico in ogni regione, giusto averne immaginato soluzioni che speriamo non siano solo temporanee».
Aifa, Iss, Ministero: gli imminenti cambi al vertice sono destinati a dare un nuovo volto alla strategia sanitaria, soprattutto nel quadro del progetto di regionalizzazione. Come la Lombardia si prepara ad affrontare questa svolta? Quali i temi chiave?
«Gli avvicendamenti al vertice sono fisiologici e sempre avvenuti ed il sistema non ha certo sofferto per questo, le cause sono ben altre, una miopia della politica degli ultimi decenni, un alibi formidabile per il Governo e i vari ministeri per i deficit sanitari di molte Regioni e l’incapacità, questa sì, dei dirigenti di sapersi opporre alle scelte scellerate dei vari politici. Questa Regione ha una sua struttura, è l’unica a non essere in deficit e viene per questo vista con invidia e certe volte anche con astio da quelli che non sono capaci di imitarla e andrà avanti sempre meglio, mi auguro che la programmazione di cui ho detto prima sia la strada che seguiranno per farla crescere e garantire servizi sempre migliori ai cittadini».
Capitolo Covid: il progressivo allentamento delle misure di contenimento prospettato dal Governo è da promuovere? Come si adeguerà Regione Lombardia? E quali sono, a suo parere, le misure necessarie per potenziare la rete di sequenziamento, alla luce del nuovo allarme proveniente dalla Cina?
«Leggo oggi interviste e commenti dove un po’ tutti si vantano di aver imposto per primi i nuovi controlli per i voli che arrivano dalla Cina. Mentono tutti sapendo di farlo perché è noto che il tutto è nato qui a Milano, nei nostri uffici. Magari all’inizio qualcuno fuori regione ha storto pure la bocca di fronte alla nostra iniziativa, salvo poi farla, giustamente, propria quando ha letto i numeri, impressionanti, dei positivi sui primi voli atterrati a Malpensa. Questo è il metodo di chi conosce la materia e ha gestito per anni attività di previsione e prevenzione e mi pare che l’esempio del successo della campagna di vaccinazione lombarda possa far dormire sonni tranquilli a chi ci legge».
Quello della carenza di personale è un problema annoso, specialmente nelle strutture ospedaliere periferiche: quali richieste rivolge al Governo per il rafforzamento degli organici?
«A metà gennaio sarò a Roma con la nostra squadra di tecnici e discuteremo con i ministeri competenti di questi problemi, abbiamo una serie di proposte intelligenti da condividere anche a costo economico limitato, se troveremo la giusta attenzione anche in questo settore spero che daremo un contributo sostanziale almeno a cambiare tendenza e a far tornare la voglia di fare il professionista nelle attività sanitarie, le più nobili del mondo».
FOTO: FOTOLIVE/JACOPO ZANINELLI
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris