L'ANALISI
04 Gennaio 2023 - 18:23
Renato Ancorotti e Alessandro Zagni
CREMONA - «Ho grande stima di Alessandro Zagni che avrà senz’altro opportunità in futuro per ambire ad altri posti». A spegnere le speranze di candidatura alle prossime elezioni regionali dell’ex assessore della Lega durante il mandato di Oreste Perri ed ex candidato sindaco sempre per il Carroccio nelle successive elezioni comunali è il senatore cremasco di Fratelli d’Italia e commissario provinciale Renato Ancorotti.
Zagni ha lasciato i consiglieri comunali della Lega, di cui era capogruppo, per passare al partito di Giorgia Meloni solo a novembre, due mesi fa. Troppo poco per essere candidato secondo le regole di Fratelli d’Italia. E per questo Zagni aveva chiesto ad Ancrotti una deroga: «Ci si può candidare — spiega Ancorotti — dopo almeno sei mesi di iscrizione. È vero che ci sono state delle deroghe, ma non possiamo derogare per tutti altrimenti le regole cessano di esistere. Il nome di Zagni dunque non fa parte della rosa che abbiamo sottoposto al livello regionale».
«Da lui comunque è venuta la più ampia disponibilità a partecipare alla campagna sostenendo i candidati indicati - continua -. Che sono: il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Cremona Marcello Ventura, Federica Brizio, presidente del Consiglio comunale di Soncino, il coordinatore provinciale ora autosospeso proprio perché candidato, Stefano Foggetti, e Valentina Bagnolo, assessore a Rivolta d’Adda. La voglia di candidarsi di Zagni ci sta, ma la sua richiesta è stata sia prematura — perché iscritto da meno di sei mesi — che tardiva, perché arrivata quando la rosa era ormai stata completata. Ora però tocca al livello regionale che potrebbe anche sparigliare le carte e cambiare tutto. Noi proponiamo e poi la coordinatrice regionale Daniela Santanchè ci comunicherà le sue indicazioni». Che dovranno anche tener conto degli equilibri interni del partito con Santanchè che non vedrebbe di buon occhio candidati ‘fedeli’ a Carlo Fidanza, come Foggetti e Ventura.
Sempre nella coalizione che sostiene Attilio Fontana, sono ufficiali i due candidati provinciali della Lega (ramo cremonese). Il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, ormai prossimo alla scadenza del suo mandato (il secondo) che avverrà nel 2024 e dunque non più eleggibile come primo cittadino, e la militante di Robecco Michela Fiorini, di professione agente di Polizia locale. Dopo gli esordi nei Giovani padani, negli anni scorsi Fiorini era stata impegnata nella segreteria provinciale al fianco di Simone Bossi.
«Abbiamo ufficializzato i nostri candidati – spiega quest’ultimo, da poco ritornato alla guida del Carroccio cremonese dopo l’esperienza in parlamento —: Bongiovanni è una certezza per competenze e capacità e contiamo possa ben rappresentare tutto il territorio in Regione. Con Fiorini ci affidiamo a una militante che sin da giovanissima è stata un punto di riferimento per il nostro partito. Sono due figure di rilievo che ben rappresentano la nostra realtà». Nel caso in cui venisse eletto al Pirellone, Bongiovanni lascerebbe dunque il Comune per l’ultima fase del suo secondo mandato. Un interim destinato a durare una quindicina di mesi: le comunali 2024 si terranno nella tarda primavera, mentre le regionali sono in programma tra meno di 40 giorni, il 12 e 13 febbraio.
Restano ora da definire gli altri due competitor che la Lega metterà in campo per la circoscrizione provinciale. Scelta che spetta al provinciale di Crema, guidato da Tiziano Filipponi. La chiusura della lista è prevista in queste ore e uno dei nomi potrebbe essere quello del sindaco reggente di Ticengo Riccardo Vitari. Nei giorni scorsi, era emerso il nome di Daniel Bressan, vicesindaco di Offanengo e anch’egli militante leghista da oltre un decennio, avendo iniziato nel movimento dei Giovani Padani.
Lo stesso Bressan ieri ha però fatto sapere che non sarà lui uno dei due candidati. «Servire il mia Lombardia sarebbe un grande onore ma, come sa chi mi conosce, le responsabilità e gli impegni presi vengono prima. Nel 2019 gli elettori offanenghesi mi hanno dato una grande fiducia, sostenuta da tantissime preferenze personali. Oggi sono concentrato sulla mia comunità e terminerò il mandato onorando il patto elettorale, come sono abituato a fare. Avevo quindi segnalato al movimento la mia indisponibilità a candidarmi per le elezioni regionali».
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