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Cinema, torna il piacere del film in sala: il regalo di Natale

Schintu (Filo): «A Santo Stefano staccati quasi 300 biglietti, l’anno scorso erano 60». Cerri (SpazioCinema): «Il pubblico ha risposto bene, speriamo sia un buon segno»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

04 Gennaio 2023 - 05:00

Cinema, torna il piacere del film in sala: il regalo di Natale

L'ingresso del cinema Filo

CREMONA - «Quest’anno, solo nella giornata di Santo Stefano, abbiamo strappato quasi 300 biglietti, l’anno scorso nello stesso giorno gli ingressi furono una sessantina». Parte con dati alla mano Giovanni Schintu, gestore, insieme a Luca Beltrami, del cinema Filo. Il Natale ha salvato il cinema, o meglio, gli esercenti sperano che l’ottimo andamento delle sale in queste settimane possa essere un segnale di ripresa che, soprattutto nelle città di provincia, non si è ancora visto.

Una delle sale di SpazioCinema piena di spettatori


«Per ora le presenze in sala, per quanto ci riguarda, si allineano a quelle prepandemia, al Natale 2018 — continua —. Ci siamo stupiti noi stessi, ma è stato un piacere inatteso vedere la coda fuori dal Filo. Speriamo che questo sia un segnale di effettiva ripresa». Forse è prematuro parlare di rinascita, ma certo gli addetti ai lavori ci sperano. Il presidente degli esercenti dell’Anec, Mario Lorini, ieri ha dichiarato: «Dal 24 dicembre al primo gennaio c’è stato un aumento di oltre il 30% rispetto allo scorso anno».


Molto fanno i titoli in sala che spaziano da «Le otto montagne», vincitore a Cannes, con attori di richiamo quali Luca Marinelli e Alessandro Borghi, ad «Avatar» o da «Il grande giorno» di Aldo Giovanni e Giacomo «The Fabelmans», di Steven Spielberg. «Un titolo come Le otto montagne ha aiutato e intercettato un pubblico variegato, interessato alla montagna, piuttosto che attirato dagli interpreti o dalla trasposizione filmica del romanzo di Paolo Cognetti — spiega Schintu —. Certo, il fatto di non avere più limitazioni ha aiutato. La speranza è che con il ritorno del pubblico in sala a Natale si possa immaginare una rinascita. L’importante è che non subentrino nuove restrizioni».

Giovanni Schintu (Cinema Filo)

Per ora anche il capitolo costi sembra, se non dare una tregua, almeno assumere toni meno drammatici di quelli che si immaginavano solo ad ottobre. «L’inverno mite ci sta permettendo di risparmiare sul riscaldamento, i rincari energetici, per ora, non sono tali da rendere impossibile l’apertura della sala. Se poi produzioni e pubblico ci sostengono, magari si può immaginare veramente un ritorno alla normalità», conclude il gestore di CineFilo. «Fino al 15 dicembre era calma piatta, poi nelle due ultime settimane le nostre sale al Cremona Po si sono riempite — afferma Lionello Cerri di SpazioCinema —. Per carità, è andata bene e sta andando bene, ma in realtà non siamo neppure alla metà degli incassi che facemmo nel Natale del 2019. Rispetto all’anno scorso stiamo andando nettamente meglio, la speranza è che tutto ciò continui, anche dopo le feste».

Lionello Cerri (SpazioCinema)


Soprattutto nei piccoli centri il ritorno al cinema è stato difficile e deve ancora verificarsi: «I film in programmazione sono di richiamo e di qualità — prosegue Cerri —. La filiera cinematografica si è riavviata e questo è importante, ma ora c’è bisogno di tornare a veicolare la cultura e l’opportunità di socialità che offre la fruizione del film nelle sale. Per questo stiamo cercando di fare rete e collaborare con le istituzioni e associazioni culturali, perché la vivacità delle sale è una questione che interessa l’intera comunità. Detto questo, il problema dei costi rimane. Stiamo aspettando i 106 milioni di credito d’imposta promessi dal Governo agli esercenti cinematografici per far fronte ai costi energetici, senza quelli il rischio di chiusure diffuse è reale. Il trend positivo di queste feste natalizie è un incoraggiamento a non darsi per vinti, ma l’abitudine alla frequentazione delle sale è da ricostruire insieme alle singole comunità».

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