L'ANALISI
29 Dicembre 2022 - 15:07
CREMA - Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Crema, guidato dal vicequestore Bruno Pagani, ha tratto in arresto per resistenza, lesioni aggravate a pubblico ufficiale e danneggiamento, un cittadino nigeriano di 37 anni residente a Cassano D’Adda (MI). Il fatto è accaduto ieri mattina, quando una volante del Commissariato è intervenuta nei pressi dell’ingresso del cimitero di Crema a seguito della segnalazione per un soggetto che, dopo aver infastidito i passanti, stava danneggiando un chiosco di fiori nelle vicinanze.
Gli agenti si sono trovati di fronte il 37enne che, in completo stato di agitazione, ha iniziato ad inveire contro di loro minacciandoli. Gli agenti hanno dapprima cercato di calmarlo, senza riuscirvi, e al crescere dell’aggressività dell’uomo (che ha più volte colpito gli agenti con calci e pugni) lo hanno immobilizzato con il taser.
L'uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza del Commissariato. In mattinata è stato condotto innanzi al giudice del tribunale di Cremona per la relativa convalida, che lo ha condannato a 2 anni di reclusione ed associato alla casa circondariale di Cremona.
Nei giorni scorsi sono stati indagati in stato di libertà per ricettazione di una bicicletta, 3 giovani, due maggiorenni e un minorenne, tutti residenti a Crema. Il proprietario della bicicletta, alcuni giorni prima, ha notato in vendita su Facebook, al prezzo di 300 euro, un mezzo del tutto identico al suo. Pertanto, dopo aver denunciato la cosa alla Polizia di Crema, ha preso contatti con il venditore fissando un appuntamento in un luogo pubblico della città.
All’incontro si sono presentati i 3 giovani che avevano con loro la bicicletta pubblicizzata in internet, riconosciuta interamente dal giovane offeso. A questo punto operatori in borghese del Commissariato appostati nelle vicinanze, sono intervenuti e hanno bloccato i tre ragazzi, recuperando il mezzo e restituendolo al legittimo proprietario. I tre sono stati indagati: i due maggiorenni, di 21 e 19 anni, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Cremona, mentre il terzo di 17 anni alla procura dei minorenni di Brescia.
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