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LA LOMBARDIA AL VOTO

Elezioni regionali: il M5S dice «sì» all'alleanza con il Pd

Consultazione online fra gli iscritti: al voto in 4.866, il 63% (3.078) approva l’intesa. Majorino: «Avanti con più forza verso Palazzo Lombardia». Il programma in 5 punti

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

17 Dicembre 2022 - 09:20

Elezioni regionali: il M5S dice «sì» all'alleanza con il Pd

MILANO - Gli attivisti 5 Stelle hanno detto sì all’intesa con il Pd: alla consultazione online conclusasi ieri sera alle 22 hanno partecipato 4.866 iscritti e di questi hanno votato a favore in 3.078 (63%), mentre 1.788 l’hanno bocciata.

Candidato a presidente della Lombardia per l’alleanza è Pierfrancesco Majorino (Pd), che commenta così il risultato: «Sono molto soddisfatto del risultato della consultazione tra gli iscritti al Movimento 5 Stelle. È la conferma della bontà dell’accordo che è stato raggiunto con i vertici regionali M5S. Ora avanti con più forza per andare a conquistare, dopo 28 anni, Palazzo Lombardia. Un’alleanza forte che vedrà anche la presenza di una lista civica che conterrà molte sorprese».

majorino

Pierfrancesco Majorino, candidato a presidente della Lombardia

Soddisfatto anche il M5S, che con l’ex candidato presidente in corsa nel 2018 Dario Violi , sottolinea: «I nostri iscritti hanno riconosciuto il valore della nostra proposta per la Lombardia. Un percorso condiviso fin dai primi passi con il presidente Giuseppe Conte e costruito durante questi anni all’interno dell’istituzione regionale. Da domani saremo immediatamente impegnati per raccontare ai lombardi il cambiamento che vogliamo. Un progetto che parla di rilancio della sanità pubblica e territoriale, investimenti sul trasporto locale, ambiente e futuro sostenibile. A breve i nostri iscritti potranno presentare la propria autocandidatura, dopodiché voteremo ed entro il nuovo anno chiuderemo le liste. L’obiettivo è grande e richiede impegno e dedizione, ma crediamo che il momento per una nuova guida in Regione Lombardia sia finalmente arrivato».

Prima del voto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva valutato positivamente lo sforzo per raggiungere l’intesa: «Vedo con favore il percorso che è stato avviato con il Movimento 5 Stelle: è condivisione di obiettivi, e non una semplice alleanza che nasce da valutazioni elettorali. Condividere una linea di azione su sanità, trasposto pubblico, ambiente e lavoro ha molto senso. E l’analisi comune che è stata fatta mi convince».

PROGRAMMA IN CINQUE PUNTI

L’alleanza si fonda su un programma in cinque punti, messo a punto ai tavoli congiunti. In testa c’è la sanità e nella prima riga c’è l’obiettivo di ridurre del 50% i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. E poi l’intenzione di «spostare progressivamente le risorse dal privato al pubblico arrivando, entro i prossimi cinque anni ad avere un sistema molto più efficiente e meno discriminante».

Il documento contiene anche una parte dedicata alle infrastrutture, in cui sembra di leggere un no all’autostrada Cremona Mantova. Si dice che «l’obiettivo è quello di privilegiare, per quanto attiene agli assi stradali, gli investimenti nella riqualificazione dell’esistente» e poi che «c’è bisogno di progetti che siano risolutivi e che garantiscano una riduzione dell’impatto ambientale, del consumo del suolo ed una reale sostenibilità economico finanziaria».

Poi l’Ambiente, in cui si legge tra l’altro che «è fondamentale intraprendere politiche che portino entro il 2030 ad un superamento degli impianti di incenerimento più obsoleti e meno performanti, come ad esempio il percorso che può riguardare il sito di Cremona».

Segue l’agricoltura, con un passaggio che nel Pd cremonese non è passato inosservato e potrebbe creare più di un problema ai Dem padani in campagna elettorale. Il documento infatti si dilunga sulla crisi climatica e idrica e da un lato spiega che «urge costituire una regia sovraregionale per il governo dei grandi bacini alpini, anche regolamentando le concessioni e coinvolgendo la vicina Svizzera al fine di rivedere e sviluppare nuovi accordi sui rilasci di acqua». Ma annuncia anche che «qualora gli effetti del cambiamento climatico e i periodi siccitosi dovessero intensificarsi, Regione deve essere pronta ad adottare ogni strategia per ridurre il consumo di acqua del settore agricolo anche ripensando i modelli colturali oggi praticati». Infine il lavoro, con il sostegno alle Pmi e l’obiettivo zero morti.

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