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L'INTERVISTA

Il Pd e la passione di Elly: «Parlo alle persone libere»

Schlein, candidata alla segreteria nazionale: «Vengo per ascoltare le persone e i loro bisogni»

Felice Staboli

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fstaboli@laprovinciacr.it

15 Dicembre 2022 - 05:00

Il Pd e la passione di Elly: «Parlo alle persone libere»

Elly Schlein, candidata alla segreteria nazionale del Pd

CREMONA - Elly Schlein, è vero che logora candidarsi alla segreteria del Pd?
«No, sono giorni intensi e belli. C’è grande entusiasmo per il lancio del nostro progetto».

Cosa sta cercando?
«Voglio mettermi in gioco, vorrei che il partito avesse identità chiara sui temi fondamentali: disuguaglianza, clima, lavoro».

Parlerà di questo stasera a Gussola?
«Vengo per incontrare il territorio, il Casalasco. E vengo soprattutto per ascoltare i bisogni e ciò che esprimono le persone, i loro problemi, dal settore agricolo alle variazioni del clima, che pesano».

Le sfide sono tante.
«Dobbiamo anche riflettere su ciò che la gente ci chiede e dare risposte in termini di investimento, innovazione, risposte ai cambiamenti, senza diminuire la qualità. In altre parole, dare risposte reali ai problemi della gente».

Un suo chiodo fisso.
«La mia esperienza mi insegna questo: ascoltare e cercare di migliorare la qualità della vita».

Le aspettative sono molte, proprio come i bisogni.
«Lo so, penso ai servizi sanitari sul territorio, specie per gli anziani, alla scuola, alla domanda di lavoro. È ora che ci occupiamo di questi temi, non c’è più tempo. Di questo parleremo a Gussola».

La gente del Pd è tramortita dalle notizie che arrivano sulla corruzione.
«Da ex europarlamentare trovo gravissimo e vergognoso quanto emerge sulle accuse di corruzione che coinvolgono alcuni deputati, ex deputati e assistenti attivi nel Parlamento europeo. È un danno enorme alla credibilità delle istituzioni e rischia di avere un pesante riverbero anche su chi, e siamo tanti, invece cerca ogni giorno di svolgere il proprio ruolo di rappresentanza dei cittadini e delle cittadine perseguendo esclusivamente l’interesse generale».

La questione morale è gigantesca.
«Continua ad essere estremamente attuale e chiama in causa tutte le forze politiche, a sinistra come a destra. Quando ero al Parlamento europeo ero copresidente di un intergruppo parlamentare sulla trasparenza e la lotta a corruzione e mafie, e abbiamo proposto già allora di stringere le maglie e i controlli sulle attività delle lobby all’interno delle istituzioni europee. Rafforzare i registri obbligatori dei gruppi di interesse che accedono alle Istituzioni, con norme di trasparenza sui loro bilanci, così come maggiore trasparenza dei parlamentari sugli incontri con le organizzazioni e i portatori di interesse, e sulle proposte ricevute nella stesura delle normative. Indignarci per la gravità di questo scandalo non basta, se non si coglie l’occasione di aumentare gli strumenti di difesa rispetto ai tentativi criminali di influenza».

Tra pochi mesi la Lombardia andrà al voto. Che consiglio darebbe a Majorino?
«Nessuno, gli mando un forte abbraccio. Lui è il miglior candidato con cui ho condiviso tante battaglie. È molto competente e preparato. Ora si deve lavorare per unire le diversità».

Su cosa si dovrà puntare?
«Penso ad una sanità pubblica universale, Noi ci opporremo anche a livello nazionale a qualsiasi tentativo di tagli. Poi il rilancio del lavoro, alla digitalizzazione e ad una economia circolare».

Lei è anche espressione e rappresentante di un mondo giovanile che poco entra nei grandi temi politici.
«I giovani sono importante e parlare di loro lo è altrettanto. Lo penso davvero, da sempre. Non mi sento loro rappresentante, ma li invito ad auto rappresentarsi. Questo è un mio obiettivo: penso ai giovani in chiave lavoro, opportunità, ma anche clima. È insieme ai giovani voglio ricordare anche le donne: sono loro quelli più schiacciati dalla crisi economica e a loro dobbiamo aprirci».

Le danno più fastidio le critiche che le piovono addosso quando parla di politica o quelle che si riferiscono alla sua sfera privata?
«Negli ultimi anni mi sono occupata di accoglienza, di agevolare la vita delle persone, di amministrare: ho vissuto sempre nelle istituzioni. Direi che il dubbio che mi possa occupare solo di diritti civili è piuttosto infondato, no?».

Tanta gente la sta seguendo, anche sui social.
«Partedinoi.it ha già il supporto di quasi 12 mila persone, andiamo bene, ripeto, sento entusiasmo e voglia di cambiare le cose».

Elly Schlein, si sente un simbolo di libertà?
«Un simbolo direi di no. Piuttosto lancio un appello alle persone libere, questo sì: è ora di muoversi».

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