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CREMONA: IL CENTRO CHE CAMBIA

Restyling del palazzo ex Banca d'Italia, incarico all'archistar Stefano Boeri

La società Findonati ha affidato il progetto. Lo studio: «Ma qui non faremo un Bosco Verticale»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

29 Novembre 2022 - 20:32

Palazzo ex Banca d'Italia, pronto l'archistar Stefano Boeri

L'architetto Stefano Boeri e l'ex Banca d'Italia di Cremona

CREMONA - Sarà lo studio Stefano Boeri Architetti a stendere il progetto di riqualificazione per la riconversione dell’edificio della ex Banca d’Italia. Ad affidare l’incarico al team dell’archistar milanese è stata la società cremonese Findonati che ha concluso a ottobre l’acquisto della «fortezza» con l’idea di aprirla e metterla in comunicazione con la città. Dallo studio Boeri arriva anche qualche riga per delineare il futuro di questo palazzo: «Obiettivo del progetto sarà la rivalorizzazione dell’edificio storico, ex sede della Banca d’Italia, punto di riferimento per il territorio e la città di Cremona. Il progetto prevederà la rifunzionalizzazione in chiave residenziale, con spazi dedicati al terziario e aree comuni, con particolare attenzione alla questione ambientale, implementando le prestazioni energetiche dell’edificio e le strategie di integrazione tra architettura e natura».

Boeri è autore del Bosco Verticale a Milano, realizzazione nominata miglior edificio del mondo dal Ctbuh (un organismo internazionale nel campo degli edifici alti e della progettazione urbana sostenibile) e premiato come miglior grattacielo dal Dam di Francoforte. Ma lo studio spiega che il progetto per Cremona non sarà un bosco verticale.

Il celebre architetto Stefano Boeri e sotto la sua opera più nota: il Bosco verticale di Milano


Inutilizzato dal 13 marzo 2009, ultimo giorno di lavoro per i dipendenti della filiale cremonese della Banca d’Italia, da allora l’edificio che sorge all’angolo fra via Verdi e corso Vittorio Emanuele, con affaccio su piazza Stradivari, è in disuso e in attesa di nuova vita. «La ristrutturazione — spiegava a ottobre lo staff tecnico di Findonati, guidato da Aldo Gazzina — verrà condotta con attento rispetto dell’identità progettuale del palazzo e sarà volta al mantenimento dello stile e dei materiali utilizzati avendo cura di coordinarli attraverso una attenta direzione artistica che terminerà nel 2024». E nella descrizione del proprio lavoro lo studio scrive che «la molteplicità è la linea guida che da 25 anni orienta un’attività poliedrica: il lavoro di Stefano Boeri Architetti spazia infatti dalla progettazione di architetture e visioni urbane al design. Con un costante focus verso le implicazioni geopolitiche e ambientali dei fenomeni urbani, lo studio sviluppa progetti architettonici e di rigenerazione in ambienti complessi e in diversi continenti, promuovendo e rafforzando le sinergie tra tutti i diversi attori pubblici e privati coinvolti nello sviluppo».

Questo approccio integrato e multidisciplinare ha permesso a Stefano Boeri Architetti di acquisire un’identità fortemente definita e di diventare un punto di riferimento per l’architettura sostenibile, l’edilizia sociale e lo sviluppo urbano strategico a diverse scale, sia in Italia che a livello internazionale. A partire dal Bosco Verticale come primo prototipo di architettura che integra la natura vivente in architettura, Stefano Boeri Architetti lavora attualmente a progetti di forestazione urbana e verticale in tutto il mondo. Tra i recenti sviluppi professionali dello studio, progetti quali la scenografia de «Le Troiane» di Euripide al Teatro Greco di Siracusa (2018), il nuovo ingresso per la Domus Aurea di Roma (2021), l’allestimento della mostra «Chi è di Scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922-2022)» presso il parco archeologico di Ostia antica (2022) e il masterplan per la Costa Sud di Salerno.

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