L'ANALISI
14 Dicembre 2022 - 05:10
Cristian Papa, Massimo Zanzi e Ilaria Massari
CREMA - Il primo passo verso la comunità energetica che potrebbe sfruttare i tetti delle aziende artigiane e industriali dell’area ex Olivetti, oltre che dell’ex cascina Pierina. Ieri pomeriggio, nella sala convegni della Libera artigiani Rei Reindustria innovazione e Consorzio.It hanno organizzato un convegno dedicato agli imprenditori, per spiegare cosa sono le comunità, chiarirne vantaggi, illustrare il progetto embrionale della prima esperienza cremasca e raccogliere le manifestazioni di interesse.
Relatori il direttore di Rei Ilaria Massari, il direttore generale di Consorzio.It Massimo Zanzi, affiancato da Cristian Papa, responsabile della transizione ecologica della società consortile, di cui fanno parte 52 comuni cremaschi. «Un’opportunità – ha sottolineato Zanzi – che può iniziare con soli tre membri, per poi crescere nel tempo e interessare tutti i nostri soci». L’input arriva dal pubblico, sia Rei sia Consorzio sono società partecipate. In sala, tra gli altri ospiti, il sindaco Fabio Bergamaschi, il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni e il consigliere regionale Matteo Piloni.
«Il tetto dell’ex università – ha chiarito Papa – ospiterà i pannelli fotovoltaici. Data la grande presenza di aziende pensiamo di coinvolgere produttori e consumatori. Il tetto verrà riqualificato per installare un impianto da un megawatt. Un secondo, con analoga produzione, l’abbiamo ipotizzato sulla copertura di un’azienda. Quindici imprese utilizzerebbero questa energia, oltre alle 11 palazzine di via Bramante, dove vivono ben 189 famiglie». Verranno poi organizzati i meccanismi di redistribuzione dei proventi della vendita del surplus di energia prodotta dai pannelli, per poi estendere il modello al resto del Cremasco.
«I membri della comunità energetica possono essere sia produttori sia consumatori». Il Comune sarà il più importante di questi soggetti, con il megawatt sul tetto dell’ex università. «Immaginiamo anche di installare – ha concluso il tecnico – colonnine di ricariche elettriche per veicoli, disposte nell’area. In un anno si può raggiungere uno scambio di circa 1,5 milioni di kilowatt ora che significa un introito per la Comunità energetica di 150-170 mila euro annui. Questi soldi verranno distribuiti in piccola parte al gestore, una fetta andrà al sociale, vedi sacche di povertà energetica, ma anche nuove colonnine per la ricarica di auto e una percentuale andrà ai membri della comunità, in parte superiore ai produttori.
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