L'ANALISI
IL REPORT DEL SOLE 24 ORE
13 Dicembre 2022 - 05:25
CREMONA/CREMA/CASALMAGGIORE - È un’ascesa vertiginosa quella della provincia di Cremona nella classifica annuale del Sole24Ore sulla qualità della vita: in due anni il nostro territorio è passato dal 59° posto del 2020 all’11° dell’ultima graduatoria rilasciata ieri. Quest’anno la provincia di Cremona ha scalato ben 26 posizioni, la migliore performance in Lombardia e il secondo balzo in avanti più consistente di tutta Italia dopo quello di Pesaro Urbino (+31). L’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori per sei macro-categorie (ciascuna composta da 15 indicatori): ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Cremona e il suo territorio migliorano in quattro su sei.
«Sia quando si migliora che quando si scende, queste classifiche servono a capire dove è possibile migliorare». Fatta questa premessa, secondo il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti il piazzamento della provincia all’11° posto nella graduatoria della qualità della vita messa a punto dal Sole 24 Ore è «un bellissimo risultato». Un risultato che riguarda tutto il territorio, «ma su cui — rivendica con orgoglio il sindaco — un ruolo trainante l’ha avuto il capoluogo sia per il peso numerico che per alcuni indicatori che riguardano solo Cremona, come ad esempio quelli relativi all’ecosistema urbano. La posizione del territorio si consolida per molti indicatori che poi corrispondono a politiche che abbiamo messo in opera. Insomma, questa indagine è un buona indicazione per proseguire sulla strada positiva già intrapresa, confermata da più classifiche in più anni».
E fra gli aspetti da migliorare c’è senz’altro il capitolo relativo alla qualità dell’aria, misurata nel capoluogo: Cremona è in piena ‘zona retrocessione’ al 95° posto su 106: «Dobbiamo lavorare e lo stiamo facendo con politiche sui trasporti, alberi, riscaldamenti». E in post su Facebook, Galimberti sottolinea: «A Cremona si vive bene. Poi, se ci fosse il mare, si starebbe ancora meglio».
E poi passa in rassegna i risultati: «Nel 2021 eravamo 37esimi, quest’anno siamo 11esimi in Italia e secondi in Lombardia (dopo Milano) con una 14ª posizione per la macrocategoria Ambienti e servizi e una 19ª posizione per Ricchezza e consumi. Qualche dato da sottolineare: siamo al 2° posto per piste ciclabili con 37 metri ogni 100 abitanti (quasi 4 volte sopra la media); siamo al 3° posto per le azioni di Smart city; siamo 24esimi nel settore demografia (in crescita di 49 posizioni) con una differenza tra iscritti e cancellati all’anagrafe sopra la media italiana, segno che le politiche a favore di famiglie e giovani stanno dando frutti; andiamo bene per politiche per dedicate a giovani (5° posto), anziani (7°), bambini (18°); siamo al 4° posto per indice di sportività e e all’8° per lo sport dei bambini; per verde urbano fruibile ci piazziamo 22esimi. E 21esimi per ecosistema urbano; cresciamo sull’offerta culturale (26° ) e siamo 15esimi per indice di lettura; cresciamo anche in giustizia e sicurezza (miglioriamo di 22 posizioni)».
Conclude Galimberti: «Poi, va beh, succede che quando va male la colpa è del sindaco e quando va bene il commento è: ‘Sono classifiche che non contano’. Ma intanto, godiamoci questo risultato e che sia da spunto per fare ancora di più».
Il sindaco Fabio Bergamaschi accoglie con soddisfazione il triplo salto mortale in avanti di cui è stato capace il territorio provinciale nell’ultimo anno. Un exploit che ha portato Cremona ai piani alti della graduatoria relativa alla qualità della vita, stilata dal Il Sole 24 ore. «Il balzo in avanti nella classifica riconosce una realtà di diffuso benessere che da tempo caratterizza il nostro territorio». Orgogliosamente, il primo cittadino – eletto lo scorso giugno, dopo che per 10 anni era stato assessore ai Lavori pubblici nelle due giunte Bonaldi – sottolinea il peso di Crema e del Cremasco per il raggiungimento del risultato. «Crema riveste certamente un ruolo trainante anche a livello provinciale, come confermato dagli indicatori socio-demografici – prosegue il sindaco 37enne –: un luogo in cui, pur nel quadro delle generiche difficoltà del Paese, si è ancora capaci di creare opportunità, di includere, di tenere alta l’attenzione alla qualità ambientale».
Da tempo l’amministrazione ha puntato su queste caratteristiche di vivibilità per valorizzare il territorio. «Proprio a partire da queste considerazioni le stesse linee di indirizzo amministrativo, frutto del programma elettorale, intendono promuovere «Crema città del benessere» – aggiunge Bergamaschi – in quanto i risultati acquisiti vanno costantemente mantenuti». Obiettivo del 2023 sarà mantenere questa posizione di alta classifica, che significherebbe il successo generale del lavoro degli amministratori cittadini e del Cremasco. In fase di programmazione o in svolgimento ci sono numerosi interventi di carattere ambientale e nell’ambito dei servizi pubblici.
Una strada intrapresa già negli anni scorsi, cercando di implementare gli spazi di verde, le zone dedicate al benessere, sia all’interno dei parchi del centro, sia nelle periferie. Altrettanto importante il ruolo di mediazione sociale che stanno portando avanti i settori Welfare e Politiche giovanili, specialmente nei quartieri dove in qualche caso è più difficile la convivenza. «Apprendo – conclude il primo cittadino – con soddisfazione i risultati della ricerca condotta dal Sole24ore che rappresenta l'occasione di rafforzare un impegno di tutti i sindaci volto a garantire la vivibilità dei nostri territori».
«Caspita, davvero un bel balzo». Il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, accoglie con soddisfazione l’importante avanzamento di Cremona e della sua provincia nella classifica del Sole 24 Ore sulla migliore qualità di vita nel 2022. «Nella nostra provincia - osserva il primo cittadino di Casalmaggiore - si vive bene. I servizi non mancano, e penso ad esempio a quelli che fanno parte della cosiddetta "Silver Economy”, vale a dire il complesso di attività economiche rivolte specificatamente alla popolazione con 65 anni o più». Basti pensare alla quantità di residenze socio assistenziali esistenti, che in altre zone non hanno probabilmente pari e che offrono una assistenza di qualità.
«C’è poi da considerare che i dati sono stati raccolti in un periodo successivo alla fase acuta della pandemia - riflette ancora Bongiovanni -, quindi il quadro complessivo è sicuramente più chiaro rispetto al periodo della massima emergenza legata al Covid e tutti gli aspetti sono stati rilevati sicuramente con un’ottica più chiara e corretta».
In più c’è il fattore economico di cui tenere conto. «Tutto il territorio ha reagito positivamente alle opportunità messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sono stati presentati molti progetti, si assiste ad una reazione dopo i momenti difficili. Certo, le difficoltà non mancano, inutile negarlo, ma c’è anche una fase di miglioramento generale e di rilancio. In più - sottolinea Bongiovanni - non va dimenticato che nella nostra provincia il numero dei reati è ridotto rispetto ad altre realtà. Si vive in modo tranquillo».
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