L'ANALISI
07 Dicembre 2022 - 13:18
SONCINO/ MILANO - Questa mattina, poco prima di mezzogiorno, il momento che tanti soncinesi aspettavano in trepidante attesa. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha consegnato a Gian Vincenzo Zuccotti, luminare 65enne della medicina nato nel borgo medievale, l'Ambrogino d'Oro.
«Un'emozione straordinaria. Una benemerenza che condivido con i tanti colleghi che hanno lavorato al mio fianco in questi anni», le prime parole del professore. In un Teatro Dal Verme gremito che ha visto percorrere il prestigioso red carpet anche Diego Abatantuono e Marco Cappato, lo scrosciante applauso per un uomo che ha dedicato la sua intera vita alla cura dei pazienti e che si è distinto in particolar modo sul fronte della ricerca nei due anni più duri della pandemia.
Gian Vincenzo Zuccotti, ha 65 anni, è primario di Pediatria all’ospedale Buzzi di Milano, preside di facoltà e docente alla Statale. Il luminare della medicina, infatti, è nato nel borgo il 23 dicembre del 1957 nella Cascina Capitolo del Borgo Mattina che ora non esiste più. I genitori si sono trasferiti un anno dopo la sua nascita a Senago, nel Milanese, ma lui da adolescente tornava nel borgo, di cui era innamorato, ogni estate: «Soncino per me è un luogo meraviglioso, di cui custodisco ricordi bellissimi. Il fatto che oggi, in occasione di questo premio inatteso e che mi riempie d’orgoglio, tanti concittadini si siano ricordati di me, pur lontano da sempre, mi emoziona e commuove. Purtroppo – racconta il professore – non sono più un giovincello e, col tempo, le relazioni scompaiono e i parenti sono sempre di meno. Ma con quelli che restano mantengo un rapporto stretto e il mio affetto per la città murata è grande e immutato».
La sua équipe ha creato dal nulla il Cod, Centro Operativo Dimessi, che ha seguito e monitorato più di 150 mila persone colpite dal virus. Ha sviluppato test salivari e sierologici, poi ancora attivato le Usca private e fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per scongiurare lockdown e isolamenti. Una lotta quotidiana e impegnativa col Covid19, insomma che evidentemente non è stata dimenticata.
E' il secondo soncinese a ricevere la celebre statuetta: prima di lui Andrea Magarini, ideatore della Food Policy contro lo spreco e la povertà alimentare per il Comune di Milano.
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