L'ANALISI
01 Dicembre 2022 - 05:10
CREMONA - «È un buon progetto, che ci convince, con soluzioni innovative su ambiente e viabilità. Ma quello che ci lascia insoddisfatti sono i tempi di realizzazione: ci vorranno almeno 10 anni». Presentato martedì dall’amministrazione, è promosso «salvo buon fine» dalla presidente del Comitato di quartiere 9, Maria Cristina Arata, il progetto di riqualificazione di via Giordano. Nel corso dell’incontro sono state anticipate anche due altre novità dall’assessore alla Mobilità Simona Pasquali: si sta lavorando per far partire dal 9 gennaio il nuovo servizio di navetta che dovrà collegare i parcheggi corona al centro città; l’asfaltatura di via Cadore è una priorità del 2023 e nell’ambito di questo intervento si metteranno anche in ordine i parcheggi, senza aggiungere stalli blu, ma cercando ricavare più posti auto.
Illustrata dagli assessori Pasquali e Luca Zanacchi, con al fianco i tecnici Giovanni Donadio, Giulio Toriello e l’agronomo Alberto Ferrante, la proposta di riqualificazione di via Giordano prevede novità sul piano viabilistico e ambientale e i due capitoli si intrecciano. Per quanto riguarda il primo, «pensiamo di rialzare a dosso tutti gli incroci in modo da costringere i veicoli a rallentare anche a semaforo spento o lampeggiante, con un incremento della sicurezza. Questo, con gli altri interventi, dovrebbe anche favorire la scelta di percorsi alternativi per chi usa via Giordano come ring urbano». Anche l’avvio della navetta e il sistema dei parcheggi a corona ha l’obiettivo di togliere auto dal centro a da via Giordano. «Sulla scorta del buon successo sperimentato in via Massarotti, poi — aggiunge Pasquali —, contiamo di disegnare anche qui le corsie ciclabili invece di prevedere una pista separata».
Capitolo sosta: «Abbiamo verificato — spiega Pasquali — una forte domanda di posti auto, differenziata durante la giornata. Attualmente la sosta è disordinata e poco regolata. Noi vogliamo mettere in ordine, ricavando un 20% in più di posti auto. Una parte di questi potrebbero diventare delle aiuole. Impossibile prevedere pianto ad alto fusto a causa delle presenza dei sottoservizi». Gli interventi viabilistici, dunque si intrecciano a quelli ambientali, come nel caso dell’idea di stendere un nuovo asfalto di materiale speciale, in grado di assorbire smog e polveri sottili.
Spiega dal canto suo Zanacchi: «I posti auto in via Giordano saranno trasformati in modo da non essere più impermeabili e mitigare così l’effetto bolla di calore. Altro vantaggio, in caso di eventi meteo pesanti non si sovraccarica il sistema di raccolta delle acque. Due le soluzioni possibili: autobloccanti forati oppure la sostituzione dell’asfalto con piastrelle di plastica nel terreno su cui poi viene lasciata crescere l’erba. Sono i cosiddetti ‘prati armati’ su cui le auto non sprofondano, ma che necessitano di sfalcio dell’erba. Il quartiere si deve esprimere anche su questo, tenendo presente che la manutenzione sarà molto diversa rispetto all’asfalto». Queste soluzioni abbasserebbero di 2 o 3 gradi la bolla di calore estivo.
Oltre l’erba, le piante: «La proposta del nostro agronomo è di sistemare in aiuole o in fioriere — soluzione che io preferirei per ragioni di decoro — una sessantina di essenze rustiche arbustive resistenti alla siccità che assorbano l’anidride carbonica. Infine abbiamo ribadito l’intenzione di realizzare un bosco nella zona, già individuata come parcheggio, dietro il colorificio Piccioni». «Più che un progetto — spiega Pasquali — abbiamo presentato una bozza che vogliamo condividere con il quartiere. Per questo, abbiamo mostrato l’ipotesi di trasformazione di un tratto della via, dall’incrocio con via Altobello Melone a quello con Largo Pagliari, cercando di capire se l’impianto poteva piacere. L’impianto piace e dunque ora faremo l’ipotesi su tutta l’asta di via Giordano e lo presenteremo al quartiere il 9 gennaio».
Fondi? «Servono risorse importanti che dovranno essere reperite tramite bandi». «Bene il progetto — spiega Arata —, bene le corsie ciclabili ma fra progetto definitivo e ricerca dei finanziamenti, non voglio essere pessimista, ma almeno 10 anni ci vorranno. Speravamo che qualcosa potesse partire in anticipo. Bene, invece, le asfaltature di via Cadore che ci è stato detto partiranno nel 2023 il prima possibile».
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