L'ANALISI
30 Novembre 2022 - 17:39
La contitolare Tiziana Trigilia
CASALMORANO - Dopo quasi due mesi, il Gipsy Bar riaprirà domani mattina. La principale attività del paese, che fa da edicola, bar e ristorante, ma soprattutto da luogo d’aggregazione per giovani e famiglie, aveva abbassato le serrande alla fine di settembre per via dei prezzi insostenibili, tra tasse e bollette. Ora il ritorno, tanto richiesto dai concittadini, ma non privo di sacrifici. Per tenere aperto, in sostanza, i baristi si sono dovuti trovare un secondo lavoro solo per pagare i conti: «L’ha fatto mio marito – spiega la contitolare Tiziana Trigilia – e così possiamo almeno tirare avanti». La notizia accolta con grande soddisfazione da tutti gli affezionati.
Gispy: un ritorno inaspettato ma anche molto atteso. E, soprattutto, un piccolo spaccato che racconta una grande realtà contemporanea, quella dei commercianti alle prese con la crisi e con un mercato sempre più proibitivo e meno incline alla difesa delle piccole realtà di provincia. Il locale di Casalmorano è forse l’esempio perfetto anche perché, pur essendo un luogo di svago e un’attrattiva per i ragazzi, è tra i pochi a mantenere quel vecchio assetto da «di tutto e un po’» che i cremonesi, specialmente quelli non più giovanissimi, tanto rimpiangono e ricordano con affettuosa nostalgia.
Sì, perché, il Gipsy è in effetti un bar, ma è anche un ristorante-pizzeria e pure un’edicola. Insomma i casalmoranesi del centro il caffè, la colazione, la sfogliata di giornale e magari pure il pranzo l’hanno sempre fatto qui. Almeno fino a due mesi fa quando, con amarezza, i titolari Tiziana Trigilia e Giuseppe Tucci hanno affidato ai social un messaggio arrivato come un fulmine al ciel sereno: «Vi chiediamo di capirci – cominciava così la lettera digitale –. La nostra attività non è più operativa fino a data da destinarsi. Il caro bollette ci ha messo in ginocchio, come pensiamo succeda un po’ a tutti. Non vogliamo che i sacrifici fatti fino a oggi vadano in fumo e sperando al più presto di riaprire, vi abbracciamo».
Il tono, pur ben mascherato, somigliava più a un addio che a un arrivederci. E invece la favola ha avuto un lieto fine. Almeno per i clienti, che torneranno ad affollare il Gipsy. Per i prorpietari si tratta più che altro di spaccarsi la schiena per non mollare: «Non è facile – confida Trigilia – ma ci tenevamo tanto abbiamo fatto veramente tutto il possibile per non deludere chi ha creduto in noi. Oggi per un locale sopravvivere è un calvario, tra difficoltà quotidiane e bollette. Siamo tutt’ora in lotta con un gestore dell’energia e abbiamo attivato i nostri legali, qualcosa non ci torna. Insomma spese su spese, per ogni cosa. Ma torniamo, non ci arrendiamo. L’avevamo promesso e infatti adesso il Gipsy riapre».
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