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Corruzione in sanità, il processo va a Milano

L’indagine è una costola di quella su Martinotti, l’ex primario del Maggiore che già si sta difendendo dall’accusa di quattro omicidi colposi e truffa all’Asst

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

30 Novembre 2022 - 14:11

Corruzione in sanità, il processo va a Milano

Il tribunale di Cremona

CREMONA - Passa a Milano il procedimento sulla presunta corruzione in sanità che si snoda tra Cremona, Milano, Mantova e Pavia. Il gup, Giulia Masci, oggi ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata da alcuni difensori, ordinando la trasmissione degli atti alla procura meneghina. Secondo l’indagine nata a Cremona, Francesco Ganino, all’epoca dei fatti direttore commerciale per la Lombardia, il Piemonte e la Liguria della BBraun, società di Milano, avrebbe ‘regalato’ a Luigi Boccia, luminare dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, viaggi di lavoro e con la famiglia costati ben 22 mila euro, ma anche la cena del reparto: 2.400 euro. Il ‘benefit’ a Mario Martinotti, ex primario dell’ospedale Maggiore di Cremona? Un viaggio di lavoro per 1.171, 53 euro. A Cosimo Vincenzo Sansalone, direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell’Asst di Pavia e primario dell’ospedale di Vigevano, Ganino avrebbe invece ‘regalato’ 1.000 euro per un convegno. Regali a patto che i dispositivi sanitari, dagli strumenti per la videolaparoscopia alle super tecnologiche pinze caiman.

Ognuno avrebbe avuto il proprio tornaconto, secondo la Procura di Cremona. Il manager della BBraun avrebbe pescato i soldi da «un fondo extra contabile» per compensare i camici bianchi affinché indirizzassero gli ospedali a fornirsi dalla società. Tra gli imputati figurano anche una ristoratrice, la titolare di un’agenzia viaggi, l’organizzatore dei congressi, loro accusati di evasione fiscale. E la società BBraun stessa.

L’indagine è una costola di quella su Martinotti, l’ex primario del Maggiore che già si sta difendendo dall’accusa di quattro omicidi colposi e truffa all’Asst. Le intercettazioni avrebbero svelato il presunto sistema corruttivo dei camici bianchi.

BOCCIA IL CASO PIU' ECLATANTE

Boccia è il caso più eclatante. Napoletano di San Giuseppe Vesuviano, 57 anni, Boccia è primario del Poma di Mantova, ma l’imputazione che gli muove la Procura di Cremona, in concorso con Ganino, è che nella veste di presidente della commissione della gara pubblica Arca — piattaforma di Regione Lombardia — indetta il 18 gennaio del 2017 per la fornitura di dispositivi per la videolaparoscopia, Boccia avrebbe turbato la gara stessa con lo scopo di favorire la BBraun, facendo aggiudicare alla società milanese 5 lotti per 4.160. 574 euro. Secondo chi ha indagato, Boccia e Ganino si sarebbero accordati perché il presidente della commissione attribuisse a quei lotti un punteggio massimo. In cambio, Ganino lo avrebbe ripagato con le «utilità», pescando i soldi da un fondo «extra contabile».

Il capo di imputazione racconta di una cena di reparto pagata 2.400 euro al ristorante Corte Campione di Bagnolo San Vito, nel Mantovano, il 21 dicembre del 2018, della sponsorizzazione di viaggi di lavoro e con la famiglia per 22.829,31 euro. Ed ancora, della possibilità per Boccia di essere chiamato come relatore a convegni o, comunque, di pubblicizzare il suo lavoro per favorire la sua carriera. Boccia e Ganino sono accusati, in concorso, di corruzione e turbativa di gara pubblica.

Quanto a Martinotti - natali a Pavia, 65 anni - secondo la Procura i fatti che lo riguardano risalgono a «un’epoca anteriore e prossima al dicembre del 2018». Sarebbe andata così. Il direttore commerciale della BBraun avrebbe sponsorizzato al primario del Maggiore un viaggio di lavoro per 1.171, 53 euro. L’altra «utilità»: la possibilità di chiamarlo come relatore a convegni per mettersi in mostra. A sua volta, il primario Martinotti si sarebbe «asservito stabilmente» agli interessi della BBraun. Come? Secondo chi ha indagato, si sarebbe messo a disposizione e avrebbe messo giù una relazione con lo scopo di permettere al Maggiore l’utilizzo delle innovative pinze caiman «pur in assenza di una aggiudicazione Arca». Corruzione, in concorso con Ganino, con l’aggravante «di aver commesso il fatto in relazione alla stipulazione di contratti nei quali è interessata l’amministrazione a cui appartiene: Regione Lombardia».

Calabrese di 68 anni, di cui quasi 40 trascorsi a Cologno Monzese, Sansalone è direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell’Asst di Pavia e primario di Chirurgia dell’ospedale civile di Vigevano. Nel 2015, entrò nel mondo della politica, candidandosi sindaco di Cologno con una lista civica. Secondo la Procura di Cremona, quattro anni dopo («in epoca anteriore e prossima al 2019»), il direttore commerciale Ganino gli avrebbe ‘regalato’ 1.000 euro per il convegno del 18 maggio 2019 all’Università di Pavia su «Il paziente cronico-fragile. Ruolo della chirurgia».

Tra le «utilità» contestate, la possibilità offerta dal Ganino di fargli fare da relatore ai convegni e di brillare. In cambio, il luminare si sarebbe «asservito stabilmente» agli interessi della BBraun, anche dichiarandosi disponibile a scrivere una relazione affinché le pinze venissero usate presso l’ospedale dove Martinotti dirigeva il reparto, «in assenza di una aggiudicazione Arca». Corruzione in concorso con Ganino. Con l’aggravante «di aver commesso il fatto in relazione alla stipulazione di contratti nei quali è interessata la Regione Lombardia».

Al legale rappresentante della BBraun si contesta una responsabilità amministrativa. Ad esempio, non aver vigilato sul suo direttore commerciale, che avrebbe violato il divieto di pagare spese di viaggio ai coniugi e ospiti dei congressisti.

L'AVVOCATO DI MARTINOTTI

"Abbiamo preso atto della decisione del Giudice e per l'effetto il procedimento sarà trasferito per competenza territoriale.
Tutto questo non modifica minimamente la linea difensiva, ancora una volta tesa a richiedere l'assoluzione del dottor Mario Martinotti, del tutto estraneo al fatto contestato. Curiosamente si attribuisce al cliente una sorta di "responsabilità" nell'aver percepito un modesto rimborso spese di euro 1171,53 per un viaggio e la partecipazione ad un convegno nel quale lo stesso professionista partecipava in qualità di relatore. Ed ancora, si parla di un asserito interessamento alla promozione di un macchinario BBraun da acquisirsi presso la locale struttura ospedaliera, nel quale non solo il dottor Martinotti non avrebbe "speso" alcuna disponibilità per favorirne l'acquisto ma, al contrario, è stato proprio uno dei membri di commissione che ha votato in maniera contraria e sfavorevole a tale progetto.

Fatti, questi, che non riposano nella fantasia dei difensori, quanto piuttosto sono sostenuti e dimostrati dalla documentazione amministrativa e probatoria che avremmo sicuramente sottoposto all'attenzione del giudicante qualora il processo si fosse tenuto a Cremona. Lo faremo ora avanti il Tribunale di Milano.

Spiace constatare come nel riportare la notizia di questo diverso procedimento si rimarchino fatti ed accuse oggetto di altro diverso e precedente procedimento penale nel quale, invece, il dottor Martinotti sta dimostrando ancora una volta la propria totale estraneità alle accuse ricevute, confermando la bontà e la qualità del proprio operato professionale e ricevendo la piena solidarietà di clienti e colleghi intervenuti". Così l'avvocato Luca Curatti che assiste il dottor Martinotti con il professor Carlo Enrico Paliero.

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