L'ANALISI
24 Novembre 2022 - 18:49
SORESINA - Torna in carcere dopo quattro mesi trascorsi «troppo disinvoltamente» a Soresina, stando almeno alla decisione del giudice per le indagini preliminari e considerato, che non si sarebbe potuto neppure allontanare da casa. E invece è stato sorpreso per due volte a passeggio, nell’arco di sole cinque settimane. Tanto che, da martedì, si trova nel carcere di Cremona.
A Milano, dove lavorava come fattorino, il protagonista della vicenda era rimasto invischiato nell’indagine, che ha smantellato una rete, utilizzata per favorire l’immigrazione clandestina. E lui, 44 anni e originario dell’Africa centrale, era finito in cella per mesi, a San Vittore, prima che gli fossero concessi gli arresti domiciliarti. Ossia il beneficio che gli è stato revocato ad inizio settimana, sulla scorta delle segnalazioni arrivate negli uffici di via Freguglia. A inviarle avevano provveduto i militari del comando soresinese, cui erano stati delegati i controlli sul detenuto tra le pareti domestiche.
Verifiche che, vista la gravità del reato contestato al 44enne africano trapiantato nel Cremonese e il fatto che in primo grado gli fosse già stata inflitta una condanna a tre anni di reclusione, sono sempre stati particolarmente frequenti. E giusto nel corso di due delle «visite», programmate dai militari nell’appartamento in cui il fattorino viveva con la famiglia, sono venuti alla luce gli allontanamenti. Per l’esattezza, le pattuglie l’hanno trovato in strada il 3 ottobre e il 17 novembre.
In entrambi i casi, gli equipaggi — una volta riaccompagnato l’evaso a casa — avevano provveduto a segnalare l’accaduto ai magistrati milanesi. Che, accertato l’assenza di una giustificazione plausibile per varcare la soglia dell’appartamento di Soresina, hanno provveduto ad irrigidire la «misura cautelare», per dirla come i codici. Così, una volta ricevuto l’ordine di trasferimento nel penitenziario provinciale, i carabinieri hanno bussato alla porta del 44enne, notificandogli il provvedimento, per poi scortarlo sino a Ca’ del Ferro.
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