L'ANALISI
20 Agosto 2022 - 16:14
Un gruppo di migranti in attesa di sbarcare in Sardegna. Molti di loro sono vittime della tratta di esseri umani
PIADENA DRIZZONA - Il Comune di Piadena Drizzona contro le vittime della tratta di persone.
È questo il senso della recentissima adesione della giunta comunale a «Mettiamo le Ali - Dall’emersione all’integrazione», un progetto che ha l’obbiettivo di «realizzare programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale a favore di vittime di tratta e grave sfruttamento che intendono sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti di soggetti dedicati al traffico di persone».
Il Comune si è mosso in questa direzione in quanto ente capofila del progetto Sai (Sistema Accoglienza Integrazione), che coinvolge i comuni di Piadena Drizzona, Calvatone, Tornata, San Giovanni in Croce, Voltido, San Martino del Lago, Solarolo Rainerio, Rivarolo del Re ed Uniti e ospita presso le proprie strutture adulti migranti e beneficiari di protezione internazionale. Una realtà che ha costituito negli anni un’importante risorsa sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza. La coordinatrice del Sai Market Hulitova ha preso contatti con la cooperativa sociale onlus Lule di Abbiategrasso, che ha elaborato il progetto, in quanto «il territorio ha, recentemente, registrato una certa vicinanza alle tematiche sociali della tratta e dello sfruttamento manifestando un desiderio di innovazione e intervento verso la direzione di un cambiamento sociale».
L’iniziativa, di carattere sovra provinciale, estende la propria azione nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia e il Sai ha deciso formalmente di collaborare con una dichiarazione di partenariato firmata dal sindaco Matteo Priori. La durata prevista è di 17 mesi, dal primo ottobre prossimo al 29 febbraio 2023. Sono previste la formazione degli operatori del centro, colloqui con gli utenti, consulenza in merito agli indicatori di tratta e del traffico degli esseri umani, la gestione condivisa dei passaggi di ospiti tra Progetto Antitratta e Progetto di Accoglienza per Richiedenti Asilo o Titolari di Protezione Internazionale, la condivisione e il confronto su risultati e buone prassi sperimentate in merito all’attuazione del progetto.
L’attività di primo contatto sarà effettuata con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta o di grave sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio, economie illegali e matrimoni forzati e combinati, con particolare attenzione alle persone richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione internazionale. Il tutto anche attraverso unità di strada e indoor.
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