L'ANALISI
15 Novembre 2022 - 19:36
CREMONA - Raccontata sul quotidiano La Provincia, la storia dei quattro cremonesi che in dieci anni hanno realizzato in un garage un grande telescopio dall’immenso valore scientifico ha comprensibilmente suscitato grande curiosità e interesse. Sin dalla mattina di ieri, gli inventori — Michele Scotti, Piercarlo Rossetti, Paolo Taino e Marco Toscani — sono stati subissati di commenti e domande, mentre la pagina Instagram del telescopio ha registrato un’impennata di like.
Tra gli entusiasti, anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, che ha una laurea e un master in Fisica e che ha tenuto a complimentarsi con gli inventori: «È davvero una cosa bellissima quella che hanno fatto. Un onore che siano cremonesi, nuovi esempi della grande creatività che ha animato da sempre questa città. Loro sono a tutti gli effetti gli eredi di Jannello Torriani. Quel Torriani del quale abbiamo recentemente celebrato la memoria con una mostra e che si fregiò di un’impresa simile. Fabbro e maestro orologiaio, su richiesta dell’imperatore costruì nel 1545 un orologio planetario che richiese oltre vent’anni per la progettazione e tre per la costruzione. Uno strumento accuratissimo, come del resto questo telescopio, che aumenterà esponenzialmente la possibilità di scoperte. Sappiamo che spesso le scoperte più straordinarie nascono proprio così, in modo non strutturato e soprattutto, grazie alla generosità di questi nostri concittadini».
«La loro sarà fruibile nel mondo - continua il sindaco-fisico -, aprendo le porte ad ulteriori passi nel progresso. Mi sembra molto bello, inoltre, celebrarli proprio ora che abbiamo presentato tante novità al polo dell’innovazione. Cremona è una città che sta facendo tanto a livello di scoperte e io sono molto fiero che una realtà relativamente piccola come la nostra abbia dato i natali a tante eccellenze. Voglio dire loro: bravissimi! E ribadire i più sentiti complimenti a questi novelli Torriani. Non perchè io sia un fisico, ma credo che le analisi astronomiche siano universalmente riconosciute per il fascino straordinario che hanno. L’universo, con la sua maestosità, ha per noi ancora tantissimi segreti e quindi qualsiasi scoperta che ci avvicini al cielo, al suo studio, alla sua comprensione, assume un’importanza e un’utilità straordinaria. Come loro stessi hanno raccontato, chissà che un domani, grazie al loro telescopio, non si possano scongiurare pericoli per il pianeta e poi, cosa che trovo bellissima, con il loro gesto hanno già fatto un passo fondamentale. Quello di aumentare esponenzialmente la democraticità della ricerca scientifica. Non solo donando il telescopio, ma soprattutto, mettendone a disposizione gratuitamente il progetto. Grazie davvero».
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