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Trattamenti anticoagulanti: il centro rinasce al «Mazza»

Dopo la chiusura della struttura pizzighettonese a fine ottobre, soluzione per i duecento pazienti

Elisa Calamari

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15 Novembre 2022 - 05:00

Trattamenti anticoagulanti: il centro rinasce al «Mazza»

PIZZIGHETTONE - Soluzione in arrivo per gli oltre 200 residenti che usufruivano del centro Tao (trattamento anticoagulante orale) di via Montegrappa. Il sindaco Luca Moggi ha infatti ricevuto garanzie dal direttore generale di Ats Valpadana, Salvatore Mannino,e dal dg di Asst Cremona, Giuseppe Rossi, circa un ripristino del servizio in tempi da concordare ma comunque brevi: verrà accolta la proposta del Comune di usare i locali della casa di riposo Mazza. Con un risparmio economico per la sanità pubblica.


«Insieme agli assessori Pia Colombani e Gianluca Pinotti mi sono subito attivato, per proporre questa alternativa alla chiusura — ricorda Moggi —: si tratta di un’alternativa che è possibile grazie alla disponibilità dei dirigenti dell’istituto Vismara (si è fuso il Mazza, Ndr) che quindi ringrazio. Adesso la partita è fra i medici di base che gestivano il centro, Ats e Asst. Siamo in contatto con Sonia Scutellà, che coordinava il centro Tao di Pizzighettone e con Gianmario Brunelli del Dipartimento cure primarie. Una volta definiti gli aspetti burocratici, economici e di programmazione, credo che il servizio potrà ripartire».

Il sindaco di Pizzighettone Luca Moggi

Mancano ancora le garanzie scritte, ma il Tao rimarrebbe a carico dei medici di famiglia, mentre per quanto riguarda il personale c’è la possibilità di attingere fra gli operatori del Vismara stesso. Con uno snellimento organizzativo ed economico: «Quella prospettata è una soluzione sostenibile e meno dispendiosa rispetto alla gestione passata — continua Moggi — quindi sono fiducioso circa il fatto che si arriverà presto ad una riapertura». L’auspicio di Moggi è che si proceda entro la fine dell’anno. Ad interessarsi alla questione è stato anche il capogruppo di minoranza Giancarlo Bissolotti, che ha avuto gli stessi riscontri positivi: «Ho parlato con Mannino, Rossi e Brunelli — ha fatto sapere — i quali mi hanno garantito che in massimo dieci giorni si troverà la soluzione al grave problema. Vigilerò».


Pochi giorni fa, a raccontare la situazione venutasi a creare da inizio ottobre è stato anche un lettore, che rivolgendosi al quotidiano La Provincia aveva lamentato i disagi legati agli spostamenti verso Cremona: «Dobbiamo percorrere 20-30 chilometri con l’arrivo della brutta stagione, nei casi più gravi addirittura ogni settimana. La maggior parte degli assistiti sono persone anziane, alcune con deficit motori e con patologie invalidanti. Tutti gli utenti si sono posti la domanda: possibile che gli enti interessati non abbiano ancora trovato una soluzione? I nostri politici, i dirigenti sanitari che dopo la pandemia hanno messo in evidenza la necessità di dare una nuova organizzazione alla rete sanitaria regionale, con l’obiettivo di potenziare e creare strutture e presidi territoriali sempre più vicini ai cittadini per rispondere meglio ai loro bisogni, non si rendono conto che questo servizio salvavita è di tale importanza per la popolazione?».

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