L'ANALISI
CREMONA
03 Novembre 2022 - 11:41
CREMONA - Hanno 19 e 20 anni, entrambi sono romeni, risiedono a Cremona e hanno precedenti per furti e rapine. Due anni fa, il più giovane era finito nel carcere minorile Beccaria di Milano per una rapina in casa. Adesso, è di nuovo in carcere a Cremona. Il più grande è invece agli arresti domiciliari.
Entrambi sono accusati di aver estorto denaro, preso a ceffoni e a calci uno studente costretto a rubare in casa i soldi a mamma e papà, alla madre anche un anello d’oro.
I fatti risalgono all’estate scorsa e sono avvenuti a Sospiro, paese del cremonese.
L’indagine della Squadra Mobile è partita il 25 giugno, quando la giovane vittima, spaventata, si è presentata in Questura e si è liberata di un incubo. Ai poliziotti del dirigente Marco Masia ha raccontato: "Due rumeni continuano a minacciarmi, ogni giorno pretendono soldi per il pagamento di un debito. Ma io non ho debiti".
Nel timore che quei due gli facessero del male, per un po’ di tempo lo studente ha consegnato piccole somme di denaro, quelle che aveva a disposizione. Ma "il debito" continuava ad aumentare sino ad arrivare a 500 euro.
Il ragazzino aveva dovuto rubare in casa. Un giorno, nell’impossibilità di consegnare del contante, i due romeni avrebbero costretto lo studente a salire su un’auto con loro. Lo avrebbero chiuso dentro per diversi muniti e aggredito. A chi ha indagato, il giovane ha raccontato di essere stato afferrato per il collo, di essere stato preso ripetutamente a schiaffi in faccia e a calci sulle gambe, cagionandogli lesioni guarite in quattro giorni.
Gli investigatori della Squadra Mobile hanno sentito "numerose persone informate sui fatti", hanno monitorato gli smartphone dei due romeni e i loro profili social. Perché anche sui social i due hanno agganciato e minacciato lo studente.
Il gip Elisa Mombelli, su richiesta del pm Chiara Treballi, ha disposto la custodia cautelare. Il 3 ottobre il 19enne è stato portato nel carcere di Cà del Ferro, il ventenne invece si era già dato alla macchia.
Nell’attività svolta in sinergia con le forze di polizia europee, la Squadra Mobile ha scoperto che il giovane era scappato nell’est Europa, ma non c’è stato bisogno di catturalo. Il 20 ottobre scorso, lui stesso si è è spontaneamente presentato alla stazione dei carabinieri che hanno così eseguito la misura cautelare, mandandolo agli arresti domiciliari.
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