L'ANALISI
28 Ottobre 2022 - 11:44
CREMA - L’unione fa la forza e, soprattutto, fa risparmiare sulle bollette. I tecnici degli studi professionali Dierre e Tau e di Linea Green – società del Gruppo A2A attiva nel settore dell’energia verde – ci hanno messo il know how e il rischio di impresa: se non fosse arrivato il finanziamento del Ministero per i Beni culturali non avrebbero visto il becco di un quattrino per il loro progetto. La Fondazione e il Comune la volontà politica di migliorare l’efficienza energetica del teatro San Domenico, inteso non solo come la sala dove si svolgono gli spettacoli, ma come tutto il complesso: uffici, spazi per le mostre, la sede dell’istituto Folcioni e il mercato austroungarico.
I soldi sono arrivati e ieri mattina, in sala Bottesini, c’è stata la presentazione dei lavori, ormai prossimi all’inizio. «Bisogna fare in fretta – ha sottolineato il padrone di casa, il presidente della Fondazione San Domenico Giuseppe Strada –: i 350 mila euro a fondo perduto del ministero, garantiti grazie ai contributi del Pnrr, vanno spesi subito per non rischiare che ci vengano tolti». Al suo fianco il sindaco Fabio Bergamaschi, accompagnato dagli assessori Cinzia Fontana (Bilancio) e Giorgio Cardile (Cultura). Poi i tecnici Enrico Ferrari, direttore generale di Linea Green, Davide Michele Gatti, della direzione Efficienza energetica della stessa società, Leonardo Delle Rose, project manager dello studio Dierre e Dante Corbani, dello studio Tau, incaricato della sicurezza per il cantiere che si svilupperà nei prossimi mesi.
«Siamo al via» ha annunciato Strada prima di passare la palla ai relatori. In sintesi il teatro e il resto dei locali, sino a oggi venivano riscaldati tutti insieme, stante il sistema vetusto. Con i lavori, a cui il Comune contribuirà aggiungendo 98 mila euro, si potranno accendere gli impianti zona per zona. Gli interventi di Linea Green prevedono: la sostituzione delle pompe di circolazione in centrale termica con pompe di ultima tecnologia. Studiato anche il rifacimento e la sostituzione dei termoconvettori esistenti e ormai datati e un sistema di domotica elettronico di ultimissima generazione (con trasmissione in Wi-Fi) interno per la regolazione del microclima in ogni spazio.
Il teatro è una sala atipica, ricavata da una chiesa del XV secolo, dopo essere stata nella sua storia secolare ospedale militare, scuderia napoleonica, mercato alimentare, cinema, scuola e palestra ginnica. Un’architettura di pregio storico e vincolata, ma che necessitava di una riqualificazione energetica complessiva sia per contenere i consumi, e quindi i costi sempre più impegnativi, sia per ridurre le emissioni in atmosfera. Con questo intervento non verranno toccate le parti architettoniche. Per la Fondazione si annuncia un futuro più sereno, almeno per quanto riguarda i costi in bolletta, oggi voce pesantissima nel bilancio di tutti gli enti pubblici e non solo.
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