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Calcio e ordine pubblico: «Il nostro locale ostaggio della partita»

Lupi, del Cookies bar & lunch, in zona stadio, lamenta: «Anche in Coppa Italia quartiere blindato e incasso in fumo. Chi ci risarcisce?»

La Provincia Redazione

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26 Ottobre 2022 - 10:14

Calcio e ordine pubblico: «Il nostro locale ostaggio della partita»

Alessandro Lupi

CREMONA -  «Un incasso stimato tra i 1.000 e i 1.500 euro, a cui va aggiunto il costo del personale, andato in fumo per una partita di Coppa Italia della Cremonese a cui erano presenti, sì e no, 400 tifosi ospiti. Il tutto nonostante la Questura, negli innumerevoli incontri che abbiamo avuto, non avesse fatto parola dell’intenzione di chiudere in quell’occasione la zona della città che si trova sul lato ospiti dello stadio Zini».

È su tutte le furie Alessandro Lupi, titolare del Cookies bar & lunch, che ha sede nel distretto dell’innovazione digitale. Due edifici dove lavorano circa 800-1.000 persone di alcune importanti aziende pubbliche e private.

«Giovedì scorso – prosegue Lupi, presidente della Federazione pubblici esercizi di Confcommercio – c’è stata la gara di Coppa tra Cremonese e Modena. Non certo una sfida di cartello che richiama folle oceaniche. Infatti, allo Zini c’erano poche migliaia di persone. Nonostante questo, l’area davanti alla nostra attività è stata blindata già dal primo pomeriggio, erano le 13. Molto complicato raggiungerci in auto, per chi voleva venire da noi a pranzo. Ancora peggio alle 18, l’ora dell’aperitivo, quando abbiamo sovente 200 clienti. Quel pomeriggio il locale è rimasto vuoto. Il tutto senza che dalla Questura ci avessero informati della chiusura. Di conseguenza avevo il personale al lavoro, che va giustamente pagato. Chi mi rimborsa ora il mancato incasso? Il Comune, forse, tramite un taglio sulle tasse locali?».

Lupi non contesta scelte di ordine di pubblico per appuntamenti di cartello. «Sappiamo bene che nei prossimi mesi avremo pomeriggi infrasettimanali blindati: mi riferisco ad esempio a Cremonese-Milan dell’otto novembre alle 20,45. Oppure alla partita con la Juventus di mercoledì 4 gennaio. Nessuno critica le necessità dell’ordine pubblico. In quelle occasioni è evidente che ci sarà una gran folla. Ritengo, però, e come me altri colleghi che hanno i locali in via Persico, che le chiusure al traffico e dunque l’isolamento della zona, vadano modulate. Qui invece lo standard è sempre quello, sia che arrivi la Juve, sia che arrivi il Modena. Per fortuna noi la domenica non lavoriamo».

Lunedì, in occasione del posticipo serale con la Sampdoria, il locale di Lupi non ha avuto il medesimo problema: «Il pomeriggio chiudiamo» precisa il titolare.

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