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L'EMERGENZA CARO ENERGIA

E le bollette da record mettono in ginocchio i bar

Costi insostenibili: chiudono gli storici «Santuario» di Castelleone e «Gipsy» di Casalmorano

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

23 Ottobre 2022 - 10:53

E le bollette da record mettono in ginocchio i bar

Il Santuario di Castelleone visto dai tavoli dell’omonimo bar del borgo costretto a chiudere

CASTELLEONE - L’Alto Cremonese messo in ginocchio dal caro bollette e i primi a «cadere», pur dopo una strenua resistenza, sono proprio i locali più storici. È il caso, gemello, del Bar Santuario di Castelleone e del Gipsy di Casalmorano: due istituzioni che non ci sono più. Il primo abbasserà le serrande a novembre: «Sì, è vero. Ma non ci sentiamo di aggiungere altro» ha commentato laconico al telefono un co-titolare. Così viale Santuario, oggi vivace cartolina di benvenuto per chi entra a Castelleone, e dove da 70 anni il caffè o l’aperitivo si consumano all’omonimo bar, sarà un deserto. 

Scendono maggiormente nei dettagli i proprietari del Gipsy, che continua la sua attività collaterale di tabaccheria ed edicola, ma ha già smesso di servire drink e caffè. Il loro è uno sfogo ma anche un messaggio d’affetto per i clienti: «Vi chiediamo di capirci – comincia così l’appello di Tiziana Trigilia e Giuseppe Tucci –. La nostra attività non è più operativa fino a data da destinarsi. Il caro bollette ci ha messo in ginocchio, come pensiamo succeda un po’ a tutti. Non vogliamo che i sacrifici fatti fino a oggi vadano in fumo e sperando al più presto di riaprire, vi abbracciamo».

Il Bar Gipsy di Casalmorano: era l’ultimo luogo di ritrovo per giovani e non solo nel paese

E se il colpo è duro per i castelleonesi, che perdono un pezzo importante della loro storia ma potranno comunque far colazione in uno delle decine di altri bar sparsi nei dintorni, molto diverso è il caso di Casalmorano. Perché il Gipsy era, da sempre, l’unico locale a far da punto di ritrovo per grandi, piccini, anziani e famiglie. «Abbiamo deciso, dopo un confronto col sindaco che ci ha chiesto di mantenere attive almeno le attività essenziali di vendita tabacchi e soprattutto giornali, di fare tutto il possibile per i casalmoranesi – spiegano Trigilia e Tucci – ma, purtroppo, più di così non possiamo fare. Ci siamo ritrovati improvvisamente in una situazione insostenibile e ingestibile, ai limiti dell’assurdo. C’è persino chi, parlando con noi di bollette, è rimasto esterrefatto e non credeva che certe cifre potessero essere reali. Dico solo che, senza citarle ora, le bollette le ho ovviamente conservate. Chi non crede, può venire a vederle e capirà le nostre motivazioni». Un’altra differenza: se il Santuario si avvia alla chiusura definitiva, il Gipsy non se la sente ancora di gettare la spugna e spera in tempi migliori. «Riaprire? Non vorremmo altro, è quello che speriamo un giorno di poter fare. Ma non così, così non possiamo proprio farcela».

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