L'ANALISI
20 Ottobre 2022 - 05:10
CREMONA - In un quadro che si fa ogni giorno più difficile per le famiglie e le imprese a causa dell’incremento dei costi e di un’inflazione galoppante che erode il potere di acquisto, a livello locale esplode anche la battaglia politica. È un attacco duro al Comune, «fermo al palo», quello sferrato dai consiglieri di minoranza Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi (Forza Italia) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) all’amministrazione.
«Si appresta ad aumentare le tariffe perché gli incontri estivi con i rappresentanti di A2A sul delicato tema del caro bollette, tanto enfatizzati dal sindaco, non hanno portato alcun frutto concreto per i cittadini. Nulla. E così, mentre crescono esponenzialmente le spese energetiche delle famiglie, la società A2A, alla quale l’amministrazione comunale ha ceduto la quasi totalità del proprio pacchetto azionario e tutti gli impianti di produzione di energia e di distribuzione di calore, macina ricavi da record. Nel primo semestre dell’anno in corso i ricavi di A2A segnano una forte crescita del 141,5%, attestandosi a 9.8 miliardi di euro, con un margine operativo lordo di 708 milioni di euro (in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2021) e un margine operativo netto di 328 milioni di euro. Un trend positivo che presumibilmente crescerà ulteriormente nel secondo semestre».
Secondo i consiglieri, anche sul piano del risparmio dei costi energetici pubblici l’amministrazione comunale «procede con la consueta lentezza». Motivo: «Da diverse settimane la giunta annuncia l’uscita di istruzioni operative destinate ai propri collaboratori e agli utilizzatori degli impianti ed edifici pubblici, di cui il Consiglio Comunale, incluse le commissioni, non ha mai avuto evidenza, né tantomeno è stato coinvolto per condividerne contenuti, misure e obiettivi. Eppure, non tutte le città lombarde stanno affrontando la crisi energetica allo stesso modo».
Fanno esempi, Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso: «Il sindaco di Mantova ha deciso di redistribuire 7 milioni di euro gli extra utili della Tea, di cui detiene il 72% della proprietà, per abbattere le bollette del teleriscaldamento, ristoranti, bar, attività produttive per i mesi di novembre e dicembre. Si parla di sconti dal 20 al 35%. Un esempio tra tanti: vengono restituiti 6.200 euro in media a condominio. Parliamo di due sindaci del Pd ma con una differenza fondamentale: Mantova corre, Cremona parla». Per questo, «di fronte all’immobilismo della giunta», oggi i consiglieri presenteranno un ordine del giorno che prevede cinque impegni.
Il primo: «Effettuare un’analisi accurata dei possibili risparmi energetici comunali e proporre un preciso piano di interventi concreti, da condividere con il Consiglio Comunale, che indichi chiaramente le misure da adottare, le figure e le responsabilità di coloro che sono chiamate ad attuarle, la quantificazione del risparmio atteso (energetico ed economico) per ogni utenza e un sistema di monitoraggio continuo dei consumi energetici». Secondo: «Convocare quanto prima un Consiglio Comunale dedicato al tema del caro-energia aperto alla partecipazione dei rappresentanti del mondo delle imprese, allo scopo di valutare le ricadute del caro-bollette sul nostro tessuto sociale e assumere le possibili azioni conseguenti».
Gli altri tre: «Richiedere un impegno straordinario di A2A a sostegno delle famiglie e delle imprese cremonesi, seguendo l’esempio del Comune di Mantova; sollecitare A2A a dare celere esecuzione ai progetti contenuti nel programma Cremona 20-30; infine invitare l’amministratore delegato di A2A a partecipare al Consiglio Comunale dedicato al tema energetico. Confidiamo che la maggioranza accetti di fare un lavoro comune su un tema che, trasversalmente, sta colpendo famiglie e imprese».
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