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PIZZIGHETTONE

La consigliera d'opposizione contro il Comune: «Dicono che aiutano i poveri, ma non donano gli stipendi»

La segretaria del Pd Mancinelli attacca la giunta dopo l’annuncio del piano di sostegno: «Fumo negli occhi»

Elisa Calamari

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18 Ottobre 2022 - 18:54

La consigliera d'opposizione contro il Comune: «Dicono che aiutano i poveri, ma non donano gli stipendi»

Elisa Mancinelli, consigliera comunale d’opposizione e segretaria del circolo locale del Pd

PIZZIGHETTONE - «L’amministrazione non è vicina ai poveri». Per Elisa Mancinelli, consigliera comunale d’opposizione e segretaria del circolo locale del Pd, il fatto che siano stati aperti due bandi per i buoni spesa, gli affitti e il pagamento delle utenze è «buttare fumo negli occhi ai cittadini, ignari del fatto che quei soldi giacciono nelle casse del Comune da tempo, in quanto quota restante dei fondi Covid elargiti dal Governo già molti molti mesi fa e mai utilizzati».


Replicando alle dichiarazioni del sindaco Luca Moggi, dunque, Mancinelli evidenzia il ritardo negli aiuti, ma anche una presunta anomalia sull’Isee: «Curioso che l’indicatore che permette l’accesso alla partecipazione ai bandi sia di 10 mila euro e non di 12 mila, come indicato dal Governo con il decreto del 21 marzo: non si poteva innalzare a 12 mila?».

Il sindaco Luca Moggi

Poi aggiunge: «Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, prendendo spunto da un’interrogazione di Insieme si cambia Pizzighettone relativa ai servizi scolastici, abbiamo fatto notare che l’Isee per avere la riduzione del 50% sui servizi mensa, trasporto è pari a 6602,78 euro: 550 euro al mese. Mentre i costi sono tutt’altro. Solo per portare un esempio, facciamo i conti di una famiglia il cui figlio frequenta la scuola dell’infanzia: la mensa è 4 euro a pasto per i bambino; il trasporto, solo andata nel conto che presentiamo, è di 164 euro annui. Avendo bisogno di doposcuola aggiungiamo 120 euro mensili. Si arriva a un totale di 1.764 euro annui che una famiglia spende per i servizi scolastici. Tornando quindi all’Isee di poco più di 6 mila euro necessari per ottenere la riduzione, è chiaro che una famiglia povera — perché con 550 euro di stipendio al mese si è poveri, c’è poco da dire — spende il 27% all’anno per mandare a scuola il proprio figlio o figlia. Questa è la politica di lotta alla povertà messa in campo dall’attuale amministrazione».


Per aiutare i pizzighettonesi secondo Mancinelli serve dunque ben altro rispetto ai bandi appena usciti: «Per esempio la giunta poteva rinunciare all’incremento dell’indennità, come tra l’altro avevamo suggerito attraverso una mozione. E decidere di destinarla alle fasce più deboli. Ma il sindaco ha risposto che non si può rinunciare perché tanto quei soldi tornerebbero al Governo. A tale proposito due precisazioni — conclude — la prima: i fondi possono restare nelle casse comunali, c’è ampia regolamentazione a tale proposito. La seconda: gli attuali amministratori potrebbero percepire l’indennità e destinare la somma come contributo ad una associazione no profit, o finanziare un Tavolo della solidarietà. Manca la volontà politica, non i fondi».

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