L'ANALISI
16 Ottobre 2022 - 05:05
Il sindaco Davide Persico e l'ingresso del municipio di San Daniele
SAN DANIELE PO - La delibera del consiglio comunale di giovedì sera in cui si è stato approvato all’unanimità il dissesto finanziario è stata inviata al Ministero degli Interni, alla Cassa depositi e prestiti, alla Corte dei Conti, al Prefetto e all’Anci. «Prima di prendere questa decisione si sono svolti alcuni incontri con il prefetto, che ha sempre dimostrato grandissima attenzione e disponibilità» spiega il sindaco Davide Persico.
Quali sono i passaggi successivi?
«Sicuramente avverrà la nomina di un commissario, che si occuperà dei debiti del comune. La tempistica è incerta. Si parla di almeno tre mesi. Il commissario si occuperà del pregresso, noi invece ci occuperemo del bilancio «normale» che si basa sulle entrate correnti».
Si potranno fare comunque opere pubbliche?
«Proseguiremo, come abbiamo fatto sino ad ora, nel cercare di portare avanti alcune opere in paese esclusivamente partecipando a bandi finanziati al 100%. Al momento sono in corso alcuni interventi di asfaltatura all’argine maestro, il rifacimento dei marciapiedi in piazza. Sono opere che hanno ricevuto contributi che hanno consentito di coprirne i costi. Stessa cosa vale per la ciclabile che dovrà partire dalla farmacia sino all’area industriale o la gara d’appalto per i lavori all’ammasso del grano. Tutti interventi che non implicano alcun tipo di spesa per il Comune».
Quando vi siete accorti della difficoltà di bilancio?
«Una situazione emersa dopo il decesso per Covid del responsabile del settore finanziario in cui è stato riscontrato un saldo negativo di 802 mila euro circa, poi ridotti a 500 mila con la sentenza giudiziaria relativa all’argine. Il Comune aveva riconosciuto il pre dissesto deliberando il piano di riequilibrio e l’aveva inviato alla Corte dei Conti che lo aveva approvato. In 15 anni sarebbe rientrato con una quota annuale di circa 53 mila euro che era in grado di sostenere».
E poi cosa è successo, come mai la situazione è precipitata?
«A giugno è arrivata un’informativa da parte di Cassa depositi e prestiti che chiedeva un raddoppio delle rate dei mutui. Nel 2011 con il terremoto dell’Emilia, in cui anche San Daniele è stato coinvolto con interventi su alcuni edifici, era stato emesso un decreto legislativo dal governo che prevedeva la sospensione delle rate dei mutui per i dieci anni successivi. Queste non sono state spostate alla fine, ma si sono sovrapposte. A fronte di rate di 140 mila euro, ora l’ente si sarebbe trovato a doverne pagare 280 mila euro. Spesa non sostenibile».
E poi?
«Si sono poi verificate una serie di ulteriori cause che non permettono il permanere degli equilibri di bilancio. Le mancate entrate di diritti di escavazione per circa 45 mila euro, l’aumento elevato del costo delle utenze e la rilevazione da parte della sezione di controllo della Corte dei Conti di 93 mila euro quale disavanzo ordinario extra piano».
Possibile che nessuno si sia mai accorto di questa situazione sino a qualche anno fa?
«Come sindaco ho sempre portato i bilanci in consiglio, redatti dal responsabile economico dopo le indicazioni dell’amministrazione. Evidenziate quindi le potenzialità contabili, certificate dal revisore dei conti, il consiglio si è sentito autorizzato a procedere. È così che funziona normalmente».
Una situazione non semplice, ma quanto durerà?
«Difficile a dirsi. Non conosco le tempistiche né di nomina del commissario né di risanamento. È la miglior via d’uscita per il paese, la prossima amministrazione se ne accorgerà e la valuterà positivamente. E’ stata una scelta di responsabilità».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris