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SAN DANIELE PO

Dissesto finanziario, Consiglio stop: commissario

Drammatica seduta guidata dal sindaco Persico: «Decisione difficile, ma non si poteva fare altro»

Serena Ferpozzi

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serena.ferpozzi@gmail.com

13 Ottobre 2022 - 22:08

Dissesto finanziario, Consiglio stop: commissario

SAN DANIELE PO - Il consiglio comunale ha deliberato il dissesto finanziario. Questo comporterà l’arrivo di un commissario che affiancherà l’amministrazione del comune di rivierasco nella gestione. Una decisione sofferta quella presa dal sindaco Davide Persico e da tutti i consiglieri di maggioranza che va nella direzione «di tutelare il Comune. L’unica strada, quella più responsabile, per sanare i conti di bilancio grazie a fondi statali destinati ad enti in difficoltà».

Il primo cittadino ha ripercorso le tappe che hanno portato a questo epilogo: «Dopo il decesso per Covid del responsabile del settore finanziario è stato svolto un attento lavoro istruttorio di accertamento dei residui propedeutico all’approvazione del bilancio consuntivo 2019 che è stato riapprovato a fine anno con un saldo negativo di 802 mila euro circa. Il Comune ha riconosciuto il predissesto deliberando il piano di riequilibrio e inviato alla Corte dei Conti che ha approvato».

«In 15 anni il Comune sarebbe rientrato con una tariffa annuale di circa 53 mila euro che era in grado di sostenere. A giugno è arrivata una informativa da parte di cassa depositi e prestiti che chiedeva un raddoppio delle rate dei mutui. Nel 2011 con il terremoto dell’Emilia, in cui anche San Daniele è stato coinvolto con interventi su alcuni edifici. Venne emesso un decreto legislativo dal governo che prevedeva la sospensione delle rate dei mutui per i dieci anni successivi. Le rate però non venivano spostate alla fine ma bensì si sono sovrapposte. A fronte di rate complessive di 140 mila euro, ci troviamo a doverne pagare 280 mila euro. Cosa che non è sostenibile. Con il piano di riequilibrio abbiamo fatto quanto possibile ovvero aumentando i tributi, le entrate e mantenere il bilancio il più snello possibile. Tutti i lavori in corso sono finanziati al 100% da contributi. Abbiamo contattato cassa depositi e prestiti per cercare di rinegoziare i mutui, ma ci è stato negato per ben tre volte». Non sono mancati contatti a Roma della politica locale, ma le istanze si sono interrotte con la crisi del governo.

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