L'ANALISI
14 Ottobre 2022 - 10:01
La segretaria Candela, il sindaco Priori e l’assessore Cavenaghi
PIADENA DRIZZONA - Un altro consiglio comunale molto teso, mercoledì sera. Tra i punti più accesi l’ultimo, stimolato dalla interrogazione del gruppo di minoranza «Piadena Drizzona - Una comunità che cresce», letta dal capogruppo Ivana Cavazzini, che ha chiesto di fare «chiarezza» sui ruoli amministrativi e di sapere quale sia stata la ragione che a giugno ha portato il sindaco Matteo Priori a rimuovere «in corsa» dalla carica di vicesindaco l’assessore al Bilancio Gianfranco Cavenaghi, nominando al suo posto l’assessore ai Servizi sociali Luciano Di Cesare. Un quesito scaturito dalle dichiarazioni, compresa quella del capogruppo di maggioranza Pietro Francesconi, secondo cui la decisione era da tempo condivisa con tutta la maggioranza, mentre Cavenaghi ha affermato che non esisteva alcuna condivisione sul tema e che l’atto è stato arbitrario.
«È stata valutata l’esigenza di procedere alla nomina di un nuovo vicesindaco — ha risposto Priori — al fine di meglio calibrare l’impegno degli assessori, alternando le figure addette a sostituire il sindaco in caso di assenza o di impedimento, con una rotazione degli incarichi già prevista sin dall’inizio dell’attività amministrativa, condivisa con tutta la maggioranza». «Il sindaco ripete esattamente quanto aveva già detto — ha detto Cavazzini —. Ma la domanda è un’altra e chiedo all’assessore Cavenaghi di fare una propria dichiarazione, che l’altra volta non è stata possibile e oggi invece lo è. Sulla stampa ha detto ‘forse la mia presenza in giunta è diventata inopportuna o limitativa delle decisioni’ e questo non corrisponde esattamente a quanto il sindaco ha affermato. Tanto più che la presenza di Cavenaghi all’interno dell’amministrazione e delle giunte è sempre molto labile e quindi, a fronte di questo, chiediamo chiarimenti».
Cavenaghi ha detto di essersi assentato alcune volte «perché quest’anno ho fatto un po’ più di vacanze rispetto agli altri anni». Quanto alle dichiarazioni a mezzo stampa rispetto alla propria rimozione dal ruolo di vicesindaco, «le ho fatte perché ho ritenuto quella scelta arbitraria, forzata e non rispettosa da parte di qualche componente che ha forzato la mano. Ho espresso le mie convinzioni, dopodiché se questa alternanza era scritta o concordata, io evidentemente ero assente in quel contesto». «È chiaro — ha proseguito Cavazzini — che gli atti del sindaco sono legittimi. Che fa specie, anche stasera, vedere un sindaco che afferma delle cose e un assessore che ne afferma delle altre. Tra l’altro un assessore di peso, al bilancio, che stasera si è astenuto da una serie di delibere relative al proprio ambito di amministrazione. Ritengo non sia un buon segnale da dare alla cittadinanza».
A questo punto il consigliere di minoranza Dante Benelli (Avanguardia Civile) ha chiesto la parola, ma il sindaco ha obiettato che secondo l’articolo 30 del regolamento le interrogazioni prevedono solo la risposta del sindaco o dell’assessore e la dichiarazione dell’interrogante sul fatto che sia o meno soddisfatto. Benelli ha ribattuto che invece l’articolo 61 prevede la discussione: «Ci mettono il bavaglio», ha commentato infine. La Cavazzini ha chiesto di aprire il dibattito, ma non se n’è fatto nulla.
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