L'ANALISI
07 Ottobre 2022 - 09:20
CREMONA - Si fanno un selfie con alle spalle il Cittanova. Sono raggianti il vicesindaco Andrea Virgilio e l’assessore alla Cultura, Luca Burgazzi, insieme al dirigente Giovanni Donadio: «Abbiamo appena saputo che è stato finanziato da Regione Lombardia la messa a norma dell’impiantistica e interventi di restauro puntuale per un totale di un milione di euro – dicono -. La possibilità di tornare a utilizzare il Cittanova rappresenta per l’amministrazione un fatto importante, si restituisce alla città uno degli spazi pubblici più apprezzati e importanti».
Le risorse derivano dall’aver vinto un bando con un progetto presentato alla fine dell’anno scorso e che prevede tutta una serie di azioni volte a far sì che il Cittanova possa essere riconsegnato alla cittadinanza.
Il palazzo è inoltre un importante sfogo per la convegnistica organizzata dalla Scivac e Anmvi, un indotto formativo di primo livello che richiama medici da ogni dove. Il milione di euro servirà a realizzare l’adeguamento degli impianti elettrici, antintrusione e antincendio del palazzo, oltre che a intervenire sui tetti e con interventi di restauro puntuale sui pavimenti, soffitti, sugli infissi in legno e vetro piombato e su alcuni punti della facciata.
Sarà inoltre rifatta in buona parte la scala di emergenza, oggi inutilizzabile e saranno a messi a norma i tendaggi. Si procederà inoltre all’abbattimento delle barriere architettoniche per una fruizione inclusiva del palazzo.
L’idea è quella di far tornare il Cittanova – chiuso da oltre un anno – un punto centrale delle attività formative e culturali della città, oltre che uno spazio dall’indubbio valore storico e architettonico finalmente di nuovo visibile.
«Il progetto è pressoché pronto dalla fine dell’anno scorso – afferma Donadio -, ora bisogna pianificare i lavori e gli interventi. La tempistica è ancora da definire, ma presto il Cittanova tornerà patrimonio della città».
Ed anche la destinazione del palazzo è tutta da decidere e da affinare, idee ce ne sono tante, ma ora ciò che conta è la possibilità di renderlo fruibile in piena sicurezza.
Infatti le ultime aperture risalgono all’utilizzo seminariale concesso all’associazione Cremona Teatro, di un anno e mezzo fa, aperture a spot, ma senza pubblico. Con i lavori di messa a norma dell’impiantistica e di restauro puntuale il Cittanova tornerà a tutti gli effetti ad essere il palazzo della nuova città che sa valorizzare i suoi monumenti storici passando dal palazzo Magio Grasselli al comparto dell’ex ospedale, passando per l’ex caserma Manfredini e arrivare a palazzo Cittanova, esempio pressoché intatto di broletto medioevale con un’unica grande sala.
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