L'ANALISI
28 Settembre 2022 - 20:35
CREMONA - «Quasi tutti i giorni mi mandava 50 messaggi su Instagram». Il giudice: «Che cosa le scriveva?». La ragazza: «La Qualunque». ‘La Qualunque’: «Ha cominciato con ‘Ti ricordi di me, eravamo alle elementari insieme, vediamoci. Dalle pretese sentimentali è passato alle offese (Sei un t..., una p... ) e alle minacce». Antony lo ha fatto con Maria, ma anche con Roberta: «Almeno cento messaggi in un giorno, a intervalli di giorni».
Antony, Maria e Roberta oggi hanno 29 anni. Erano compagni di classe alle elementari. Per anni non si sono né visti né sentiti, fino al 2017. Quando lui le ha agganciate su Instagram, diventando il loro molestatore social per due anni.
Oggi Antony è stato condannato a tre mesi di reclusione per molestie e minacce, insulti riversati nelle cinque righe di capo di imputazione: «siete delle m...»: «vi spacco il ...», «muori brutta t...», « muori m...». A processo c’era finito con l’accusa di stalking, reato per il quale il pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto di condannarlo a 1 anno di reclusione. Ma il giudice ha riqualificato i fatti dopo aver sentito i racconti delle due ragazze, che in quei due anni, ad ogni insulto o minaccia, lo bloccavano. Ma lui ogni volta creava nuovi profili.
Ha iniziato Maria. «Cinquanta messaggi anche in un giorno su Instagram. All’inizio mi scriveva. ‘Perché non sei innamorata di me?’. Io gli rispondevo male, perché non avevo capito, poi ne ho parlato a casa quando è diventato psicologicamente pesante. Nel 2019 ho fatto la denuncia e da allora ha smesso».
Il pm chiede: «I messaggi le hanno cambiato la vita?». «Sul momento ero convinta di non avere paura. Ero solo tanto arrabbiata, poi il mio corpo ha reagito. Sono partiti gli attacchi di panico anche per quello».
Dopo Maria, Roberta: «Mi dava della t... , tanti messaggi, cento in un giorno. Mi minacciava: ‘Muori brutta t...’. Su Instagram pubblicava post e scriveva in privato. Ha minacciato anche il mio papà. Io lo bloccavo, ma lui creava un profilo diverso. Certo che era lui, c’era un collegamento logico con quello che scriveva». Il 27 febbraio del 2019 anche Roberta lo ha querelato. E da allora l’ex compagno delle elementari è ‘evaporato’.
Michela Tomasoni è l’avvocato del ragazzo: avvocato d’ufficio. Il suo assistito non lo ha mai né visto né sentito. Ha provato a contattarlo, scrivendogli all’indirizzo di casa. Nulla. «Non ho la prova, non ho il carteggio clinico — ha premesso il difensore — ma credo che al momento dei fatti non fosse capace di intendere e di volere».
Il sospetto che Antony abbia un qualche vizio di mente lo hanno avuto tutti in aula (anche il pm), ma andava provato con documenti medici.
Non stalking, ma molestie e minacce. Il giudice depositerà tra novanta giorni la motivazione della sentenza di condanna.
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