L'ANALISI
17 Settembre 2022 - 05:30
La stazione dei pullman di Cremona
CREMONA - Per il servizio di trasporto pubblico la partenza dell’anno scolastico non è stata fra le migliori, già prima dello sciopero di ieri. Se il caos treni si è fatto sentire infatti fin dall’esordio di lunedì (con un gruppo di pendolari della tratta Milano-Cremona fatto scendere a Ponte Adda di Pizzighettone per un guasto) per quanto riguarda i bus, invece, i primi malumori sono emersi a metà settimana. E riguardano più tratte. Giovedì la giornata più nera: «Mio figlio frequenta l’istituto Stanga e insieme ad una ventina di ragazzi – segnala una mamma – è rimasto a piedi perché i pullman erano tutti pieni»;
«Abbiamo pagato un abbonamento annuale da 457 euro – rincara un’altra – ma mio figlio non ha potuto salire sull’autobus: ho inoltrato un reclamo e nei prossimi giorni, se non otterrò riscontro, andrà personalmente a parlare con un responsabile della società Arriva».
Il sovraffollamento delle corse ha creato problemi soprattutto ai ragazzi in arrivo dall’hinterland provinciale, con attese e disagi notevoli. Che spesso si sono conclusi con l’inevitabile arrivo dei genitori, costretti a sostituirsi ai bus. É successo, ad esempio, a diversi studenti che al termine delle lezioni avrebbero dovuto tornare a Soresina. Condizionale d’obbligo, perché negli ultimi giorni raggiungere la meta è stata un’impresa ardua: «Mio figlio, primo anno di liceo Vida, ha aspettato l’autobus in via Ghinaglia alle 12.13. É arrivato ma era già pieno di ragazzi e così l’autista ha tirato dritto, senza nemmeno aprire la porta: ha mimato a gesti, per spiegare che il mezzo era pieno. Non è passata nessun’altra corsa».
Stessa sorte è toccata ad altri cinque soresinesi che hanno tentato di salire sul pullman in stazione, ma che sono sono stati lasciati a piedi per la stessa ragione. Tutti, sottolineano le famiglie, regolarmente provvisti di abbonamento.
Dalla società Arriva viene precisato che «gli orari provvisori adottati dagli istituti a inizio anno scolastico non permettono di elaborare un piano corse definitivo», di conseguenza l’azienda è «costretta ad operare con misure provvisorie, dovendo adattare corse e turni a orari spesso tra loro poco compatibili».
Insomma, il caos di questi giorni dovrebbe sparire una volta assestati orari di ingresso e uscita delle varie scuole. Ma intanto la società garantisce che il servizio viene portato avanti «nel miglior modo possibile, cercando di venire incontro alle necessità di tutti gli istituti».
E conclude con un invito rivolto proprio ai pendolari: «Chiediamo anche la collaborazione degli studenti – spiegano da Arriva –, suggerendo loro di distribuirsi sulle diverse corse disponibili. Capita, infatti, che in molti attendano l’ultima corsa saltando le precedenti e che poi, per logica conseguenza, l’ultimo autobus disponibile non abbia più la capienza idonea a trasportare l’alto numero di studenti».
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