L'ANALISI
14 Settembre 2022 - 05:25
SESTO ED UNITI - Arrivano tardi alla fermata, l’autista del pullman non sapeva di doverli aspettare e quindi restano a piedi. Dovranno attendere mamma e papà per un bel po’ prima di tornare a casa. Decisamente non un primo giorno da ricordare per due alunni delle scuole medie di Sesto e Uniti che sono corsi verso il loro scuolabus che ormai si stava allontanando all’orizzonte. I genitori ovviamente non hanno gradito. Il sindaco fa mea culpa: «Ovviamente mi scuso per questo disguido di natura tecnica – commenta Carlo Vezzini –. Da quanto ho appreso si è trattato di un equivoco, un cortocircuito organizzativo dovuto alla confusione nelle prime fasi del servizio che non deve ricapitare».
Meno comprensiva l’opposizione: «Ogni linea ha un dato numero di bambini, ma la colpa non dev’essere certo addossata all’autista, il cui compito è primariamente quello di condurre il mezzo – incalza Francesca Viccardi –. Per questo è di fondamentale importanza la figura di un assistente di supporto. Ben sappiamo che non è obbligatorio a norma di legge, ma è altrettanto vero che è consigliato proprio per evitare episodi come questo. Il nostro consiglio all’amministrazione è di fare meno consulenze costose e riservare qualche euro per queste figure più importanti».
L’incidente di percorso si è verificato lunedì, quando la macchina organizzativa del trasporto scolastico comunale si è improvvisamente inceppata, proprio in occasione della prima campanella. Due alunni delle medie, arrivati senza problemi a scuola all’andata, hanno saltato il viaggio di ritorno. Perché? Nessuno ha letto l’elenco completo degli iscritti al servizio, quindi l’autista del bus non sapeva della loro assenza. E ha portato tutti gli altri piccoli e adolescenti a casa. «Un inconveniente tecnico nella corrispondenza della linea Scolastica 1 e 2 – precisa il primo cittadino –. Nessuna intenzionalità, nessun altro motivo all’infuori dell’errore dettato dalla confusione». Gli scuolabus in servizio, infatti, sono due e si dividono il trasporto di circa 30 bambini. Ogni autista ha una lista dei propri passeggeri.
Stesso episodio, analisi diametralmente opposte: per la fascia tricolore un imprevisto, per la minoranza un fatto emblematico. «Non è un caso, l’assistente serve – chiosa Viccardi –. I soldi si possono trovare. Se si sono trovati oltre 50 mila euro, nel corso di questi mesi d’amministrazione, per pagare i consulenti penso si possa fare altrettanto spendendo meno per un servizio necessario». Il secondo giorno di scuola, intanto, s’è chiuso senza intoppi.
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