L'ANALISI
14 Settembre 2022 - 12:37
Il municipio di San Bassano
SAN BASSANO/CAPPELLA CANTONE - Fusione tra Comuni. Giuseppe Papa, sindaco di San Bassano, ha grandi progetti e li svela: «Dobbiamo farlo e farlo ora. Prima San Bassano si deve unire a Cappella Cantone. Ma non dobbiamo fermarci qui e anzi puntiamo a riunire in un unico grande municipio tutta l’area del Distretto sociale sei. Quindi Formigara, Grumello e Pizzighettone. Ci sarebbero pure Gombito e Crotta». Ma perché proprio ora: «Non è forse sotto gli occhi di tutti, anche di chi non fa l’amministratore? I Comuni soffrono, siamo in ristrettezze sempre maggiori e questo va a discapito dei servizi. Se più servizi al cittadino e migliori, significa rinunciare al titolo di sindaco di San Bassano, sarò il primo a fare il passo indietro. L’interesse dei cittadini è più importante dei campanilismi ed è arrivato il momento di dirlo».
Il collega di Cappella, prima «tappa» del piano di fusione, preferisce che la voce sia prima quella del vicino. Il sindaco Francesco Monfredini, infatti, lascia a Papa l’onere di rompere il ghiaccio. Tempo di ragionamenti o tiepida accoglienza? Saranno le prossime mosse del sanbassanese a rivelarlo. Intanto Papa scopre le carte: «Così non si va avanti. Per contare e fare bene dobbiamo unirci in un grande municipio». Pizzighettone, che di abitanti ne ha il triplo di San Bassano, sarebbe la tappa finale. La «creatura» amministrativa che, per ora, sogna Papa avrebbe insomma quasi 14 mila mila abitanti. Non lontano da Casalmaggiore, più di Castelleone e Orzinuovi e poco meno di Soncino e Soresina messi assieme.
Utopia? «No — secondo il proponente —: non è certo un’idea campata per aria. Ne ho parlato anche coi miei cittadini, durante gli ultimi eventi in paese. Questa è la strada da seguire ora, approfittando del fatto che ci sono aiuti, fondi da reclamare, agevolazioni. Perché la realtà, comunque, è che i piccoli municipi prima o poi dovranno unirsi, è solo questione di tempo. Meglio quindi mettere da parte oggi le divisioni e guadagnarci, che doverlo fare domani avendo perso l’occasione giusta». L’inizio di un percorso, per Papa, non qualcosa da realizzarsi dall’oggi al domani: «Certo, è una proposta. Ma seria e che spero venga ascoltata. La strada è certamente lunga e spero arrivi fino ai referendum. Spero che i miei colleghi sindaci aderiscano nell’interesse del territorio».
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