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PIANENGO: LA STORIA

I nodi della scuola: Alice non può frequentare la materna

A 5 anni avrebbe dovuto iniziare l’ultimo anno ma ha bisogno dell’assistente infermieristica. L’appello dei genitori, Comune e Ats mobilitati

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Settembre 2022 - 05:20

I nodi della scuola: Alice non può frequentare la materna

La famiglia Genovese in municipio a Pianengo: Filippo, Elena, il sindaco Roberto Barbaglio, Giovanni e Alice

PIANENGO - Alice ha cinque anni, sorride, salta e corre come tutti i suoi coetanei. La grande differenza è che senza la tracheotomia, a cui è stata sottoposta a soli due mesi di vita — intervento chirurgico al Gaslini di Genova —, non potrebbe respirare. La sua trachea è troppo stretta. La speranza è che con lo sviluppo fisico la situazione si normalizzi, il canale si allarghi e Alice possa vivere senza il sondino. La piccola di casa Genovese riesce comunque a pronunciare qualche parola e si esprime per lo più con il linguaggio dei segni: come tutti i bambini, per lei una settimana fa avrebbe dovuto cominciare l’ultimo anno di scuola materna. Lo dice lei stessa, con il linguaggio dei segni, in un video pubblicato su Facebook dai genitori. Invece, per ora, non va all’asilo.

«Manca una figura assistenziale che possa garantire il periodico intervento di pulizia del muco che si forma nel sondino, aspirazione che mia figlia è assolutamente in grado di richiedere in maniera autonoma. Un po’ come se noi avessimo bisogno di soffiarci il naso» racconta mamma Elena, che con il papà Giovanni da un mese si batte per fare in modo che Alice possa tornare alla materna. In famiglia c’è anche Filippo, oggi in quarta elementare. «Per mia figlia è prevista una frequenza di 13 ore la settimana, come nei due anni precedenti. L’educatrice, prendendosi un compito non propriamente suo, l’aveva seguita anche dal punto di vista infermieristico. Era pronta a farlo anche adesso. Purtroppo, a termini di legge, questa situazione che già era border line per questioni di responsabilità oggettive e di qualifiche professionali dell’assistente ad personam, non può più proseguire. Quest’anno sono stati categorici».


Da qui la ricerca di una soluzione, insieme al Comune, con in prima linea il sindaco Roberto Barbaglio, all’Azienda tutela della salute Val Padana e all’Azienda socio sanitaria territoriale di Crema. «C’è grande collaborazione da parte degli enti preposti – sottolinea il sindaco –: evidente come tutti stiano lavorando per trovare un’assistenza infermieristica per quest’anno, ma soprattutto per organizzare una soluzione in prospettiva. Non dimentichiamo che nel 2023 per Alice inizierà la scuola dell’obbligo. Con il direttore generale dell’Ats, Salvatore Mannino, ho avuto ripetuti confronti. Il 20 ci dovremmo vedere, anche con i genitori. Chiediamo risposte in tempi rapidi per garantire un diritto alla bambina e ai suoi genitori. Da parte mia sono stato chiaro fin dall’inizio: l’assistenza infermieristica dovrebbe essere una spesa a carico del servizio sanitario, ma come Comune siamo anche disponibili a contribuire».

In Ats segue il caso il dirigente Salvatore Speciale: «Per seguire la bambina serve una figura infermieristica addestrata, evidentemente necessaria per il periodo in cui sta a scuola. Il nostro compito come Ats non è erogativo, ma di regia per l’organizzazione di servizio. In settimana vedrò la famiglia e il Comune con l’idea poi di organizzare una riunione di rete anche con Asst. In questo modo credo potremo mettere in chiaro tutte le varie competenze relative al caso: comunali, sanitarie e dell’istituto comprensivo. C’è la possibilità di attivare una forma di assistenza infermieristica finalizzata anche alla formazione del personale scolastico, nelle more di un fondo che la Regione mette a disposizione, destinato proprio all’assistenza scolastica di disabili. Per trovare l’infermiere che segua la bambina dovremo emanare una manifestazione di interesse verso enti erogatori».

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