L'ANALISI
13 Settembre 2022 - 05:15
Il momento dell’inaugurazione della Fonte del Parco avvenuta nel settembre dello scorso anno
BONEMERSE - Giro di vite contro lo spreco e i furbetti che prelevano l’acqua alla fonte in modo incontrollato. Da lunedì prenderà così il via la fase sperimentale di prelievo di acqua potabile dalla Fonte del Parco, tramite un codice QR Code.
Il gestore unico dell’idrico cremonese precisa che «l’erogazione di acqua di rete continuerà a restare gratuita ma sarà controllata per evitare inutili e dannosi sprechi della risorsa, bene comune e prezioso da usare consapevolmente e razionalmente senza eccessi né abusi».
Ogni nucleo familiare di Bonemerse potrà prelevare, grazie al codice corrispondente alla propria utenza da conservare e utilizzare in occasione di ogni approvvigionamento, fino a un massimo di 8 litri di acqua potabile al giorno, quantitativo sufficiente per l’utilizzo corretto ovvero di acqua da bere e non destinata ad altri usi domestici e civili. Solamente i cittadini residenti a Bonemerse potranno quindi prelevare, sempre gratuitamente, l’acqua di rete trattata che viene distribuita dalla Fonte del Parco: basterà portare con sé il codice QR Code associato esclusivamente alla propria utenza (già trasmesso con un’apposita comunicazione precedentemente inviata) e posizionarlo in corrispondenza del lettore posto sul lato della nicchia di
Padania Acque invita «alla massima collaborazione al fine di poter concludere con successo la fase di sperimentazione che consentirà di estendere l’utilizzo del moderno ed efficiente sistema di prelievo di acqua potabile tramite codice QR Code anche agli altri impianti collocati in tutta la provincia di Cremona».
Il sindaco Luca Ferrarini aggiunge che «l’ottimo riscontro avuto dalla Fonte del Parco è stato purtroppo accompagnato anche da continui abusi, soprattutto da parte di residenti di comuni vicini: c’è chi si presenta con decine di bottiglie da riempire e con taniche (mentre il limite è di sei bottiglie al giorno), chi ne approfitta, passando di lì, per lavarsi ‘a pezzi’, magari con l’acqua gasata.
Non si contano le persone che bevono direttamente dall’erogatore (pratica vietata e antigienica) infilando tutta la testa nella casetta o gli utenti che sciacquano le bottiglie con l’acqua della fonte e poi la versano in terra. In sintesi: un servizio nato per valorizzare l’acqua, un bene sempre più prezioso, non può risolversi in un’occasione di spreco, per giunta a carico del Comune di Bonemerse e, quindi, della comunità di cui sono sindaco. Ho insistito presso Padania Acque e Ato affinché proprio da Bonemerse iniziasse la sperimentazione del QR Code al fine di limitare lo spreco pur garantendo la gratuità dell’erogazione».
La casa dell’acqua nel giardino del parco dell’Euro era stata inaugurata circa un anno fa. L’amministrazione comunale, poco dopo il suo insediamento, aveva chiesto a Padania Acque di installare una fonte con la certezza di dare un servizio apprezzato e una possibilità di risparmio per le famiglie che avrebbero potuto ridimensionare l’acquisto di acqua in bottiglia. Insomma una scelta ecologica positiva per la conseguente riduzione del ricorso alla plastica monouso.
«È sicuramente un peccato – conclude Ferrarini – introdurre limiti e sistemi come il QR Code a causa del comportamento sbagliato di alcuni, comunque sottolineo che l’utilizzo del codice, per la nostra Casa dell’Acqua, è una sperimentazione che si potrà modificare e affinare nel corso dei prossimi mesi».
Nel caso il codice venisse smarrito o rovinato, ci si potrà rivolgere alla mail erogazionecaseacqua@padania-acque.it o al numero verde 800710711.
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