L'ANALISI
02 Settembre 2022 - 19:15
La fonte installata da Padania Aque in via Salvo D'Acquisto
VAILATE - Troppa maleducazione e furbetti alla casetta dell’acqua di via Salvo D’Acquisto, la Fonte Aliàt installata da Padania Acque in convenzione con il Comune dove il prelevamento è gratuito per il momento e dove, di conseguenza, qualche furbetto se ne approfitta riempiendo non quattro o sei bottiglie al massimo, come sarebbe logico, ma come minimo una dozzina per volta, creando file ed attese più lunghe del solito. Una pratica che ha raggiunto il suo picco massimo nel periodo del gran caldo, quando la quantità di acqua da bere necessaria per ogni famiglia è stata di molto superiore alla media.
Il fastidio degli utenti rispetto a queste persone è evidente. Alcuni cittadini lo hanno manifestato anche sulle pagine vailatesi dei social network, additando quella dell’eccesso di prelievo di acqua come una pessima abitudine, in capo oltretutto anche a persone non residenti in paese che hanno approfittato ed approfittano tuttora della gratuità del servizio per eccedere nelle scorte d’acqua naturale, sia liscia che gassata. «Aspettiamoci gente da tutta la bassa con le cisterne pronte a fare il pieno. Non capisco perché non venga attivato il servizio gratuito solo per i residenti a Vailate, mediante tessera della piazzola ecologica» scrive una cittadina.
«A me – le fa eco un’altra residente — è capitato di vedere alla casa dell’acqua di via Salvo D’Acquisto una persona non di Vailate che oltretutto ha pure detto di esserci venuta perché il prelevamento è gratuito». «Il problema – spiega il vicesindaco Pierangelo Cofferati — si era già presentato sin dal 2014, quando era stata posizionata la casetta d’acqua al piazzale Aldo Moro, installata da una ditta privata in convenzione con il Comune. Allora avevamo affisso alla struttura un avviso in cui si consigliava di non ritirare più di dieci bottiglie per volta, proprio per non creare file eccessive. Si potrebbe seguire lo stesso principio. Sostanzialmente però si tratta sempre di buon senso. Noi, in tutta sincerità, quando Padania Acque decise di posizionare la casetta in via D’Acquisto, avevamo pensato che sarebbe stato meglio che il prelievo avesse un prezzo simbolico proprio per scoraggiarne l’uso sconsiderato ma l’azienda ha una propria linea, chiamiamola così, di marketing secondo cui è opportuno concedere gratuitamente l’uso della casetta per un certo periodo. Aldilà degli avvisi o della gratuità o meno del prelievo, il problema principale si risolve solo con la buona educazione della gente».
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