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Diocesi, il primo parroco «straniero» è rumeno

Monsignor Napolioni ha accompagnato don Anton Jicmon: «Non lasciatemi solo, fate proposte»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

12 Settembre 2022 - 05:15

Diocesi, il primo parroco  «straniero» è rumeno

Don Anton Jicmon e il vescovo Antonio Napolioni

VICOMOSCANO - «Vengo nella vostra comunità con il desiderio di mettere Gesù al centro di tutto ciò che faremo». Questo l’obiettivo dichiarato ieri da don Anton Jicmon al termine della sua messa di ingresso a Vicomoscano, come moderatore dell’unità pastorale che comprende anche Quattrocase, Fossacaprara e Casalbellotto.

A presiedere la funzione è stato il vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal vicario zonale don Davide Barili. Alle 10, dall’oratorio, è uscito il corteo con il presule e diversi religiosi, tra cui il parroco di Casalmaggiore don Claudio Rubagotti, accolto sul sagrato dal sindaco Filippo Bongiovanni, con l’assessore ai Servizi sociali Linda Baroni.

«Sono qui per salutare anzitutto il nostro vescovo - ha esordito il sindaco - e soprattutto per dare il benvenuto a don Anton che oggi fa il suo ingresso al posto del predecessore, don Giuseppe Manzoni (che trascorrerà un anno di esperienza monastica a Dumenza, nda). Queste frazioni - ha sottolineato Bongiovanni - sono operose e molto coese, che hanno sempre dato tanto e coinvolgono soprattutto i giovani nei loro oratori, dove c’è sempre stata una fortissima attività».

Quindi via alla messa. Monsignor Napolioni ha sottolineato che don Anton è il primo parroco in Diocesi non nato in Italia: «Ma questo non significa che siamo andati a bussare altrove perché a corto di preti, ma è il frutto di più di vent’anni di condivisione quotidiana, in particolare con i cattolici romeni, ai quali è dispiaciuto veder partire don Anton da Cremona, ma il rapporto continuerà, anche con la comunità di suore che mi fa piacere vedere qui con noi. Ed è il segno di una scelta di vita: Anton ha scelto di diventare prete in una parrocchia. Abbiamo avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo e sono felice di affidargli la cura di questa porzione così bella del popolo di Dio».

Dopo la lettura del decreto vescovile di nomina, il saluto di Chiara Ponzoni, in rappresentanza della comunità di fedeli: «Benvenuto da parte delle famiglie, degli adulti, dei bambini e di noi giovani. La stavamo aspettando con entusiasmo, curiosità e voglia di iniziare un nuovo percorso insieme. Sappiamo quanto questo momento rappresenti per lei un cambiamento significativo. Siamo felici di accoglierla come nuovo parroco nella consapevolezza che la sua presenza paterna aiuterà la nostra comunità a sentirsi sempre più famiglia in Cristo. Abbiamo bisogno di un testimone innamorato del proprio rapporto con Cristo. Ci auguriamo di saperla sempre ascoltare e di non essere mai passivi, di collaborare con lei nonostante la fatica che a volte porta con sé il confronto. Ci sentiamo pronti ad affiancarla in questo cammino».

Don Anton, al termine, ha parlato di una celebrazione «commovente», si è detto «pieno di gioia» e ha ringraziato tutti con un saluto anche alle persone «che non sono riuscite a partecipare a questa celebrazione, in particolare gli anziani e i malati che andrò a trovare nei prossimi mesi, se avranno piacere di incontrare e di conoscere il nuovo parroco. «Il vescovo Antonio mi ha chiamato a questo compito e da oggi sarò il vostro parroco: spero di esserlo a lungo, almeno per nove anni, come prevedono le norme del Sinodo diocesano. In questo momento non ho nella mia mente cose particolari. Credo che per il primo anno sia sufficiente conoscerci».

Don Anton ha chiesto collaborazione: «Non lasciate solo il vostro parroco». Ha invitato a fare proposte positive e ha infine ricordato i prossimi appuntamenti, come quello di oggi alle 18,30 nella chiesa di Vicomoscano: una messa per tutti i defunti delle parrocchie.

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