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Ospedale: Oculistica, punto di riferimento del sud Lombardia per la chirurgia corneale

Il lavoro di Matteo Bazzigaluppi ha permesso il rilancio del servizio di diagnosi e cura delle patologie della cornea, a cominciare dagli interventi chirurgici

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

11 Settembre 2022 - 05:10

Ospedale: Oculistica, punto di riferimento del sud Lombardia per la chirurgia corneale

CREMA - L’oculistica dell’ospedale Maggiore è diventata il punto di riferimento del vasto territorio del sud Lombardia per la chirurgia corneale. Il lavoro di Matteo Bazzigaluppi ha permesso il rilancio del servizio di diagnosi e cura delle patologie della cornea, a cominciare dagli interventi chirurgici – 15 negli ultimi due mesi – di cui si occupa personalmente lo specialista lodigiano, formatosi a Pavia e da quasi vent’anni al Maggiore. «Siamo in un’importante fase di rilancio e riqualificazione del reparto – spiega Bazzigaluppi – che comprende anche la chirurgia corneale. Nel territorio e nelle province confinanti non si effettua di routine la chirurgia corneale del trapianto di cornea, in special modo per quanto riguarda la cheratoplastica lamellare descemetica (DALK). Negli ultimi vent’anni la chirurgia corneale si è modificata, dall’avvento della terapia del cross linking che permette di evitare il trapianto di cornea a quasi tutti coloro che sono affetti dal cheratocono, ma si fa ancora il trapianto di cornea per malattie traumatiche, post infettive, distrofie eredo-familiari e altre malattie degenerative corneali».

Il dottore Matteo Bazzigaluppi

Senza dimenticare quando il ricorso a questa procedura risulta necessario per ovviare a complicazioni postoperatorie nella chirurgia della cataratta. «In tali casi e non solo – precisa lo specialista – una chirurgia mini invasiva (cheratoplastica endoteliale) permette di asportare selettivamente la porzione di cornea danneggiata, l’endotelio corneale, sostituendolo con quello del donatore. Ciò comporta una maggior rapidità nell’esecuzione dell’intervento, un’anestesia locale senza necessità dell’assistenza anestesiologica e una convalescenza veloce. Da anni effettuo anche trapianto di cornea lamellare, sviluppato a fine anni ‘90 alla scuola del Policlinico San Matteo di Pavia, da cui provengo), tecnica che permette di trapiantare la cornea togliendo il tessuto superficiale che serve solo come protezione, ma è una lente trasparente, e risparmiando la sua componente vitale, l’endotelio. Opero quindi a bulbo chiuso, con enormi vantaggi anestesia locale senza bisogno di assistenza dell’anestesista, recupero più rapido, minor astigmatismo e minor rischio di rigetto».

Il dottor Bazzigaluppi ha maturato un’esperienza di 25 anni in questo tipo di chirurgia e nella gestione del decorso post operatorio. «Gli interventi possono interessare tutte le età, anche i bambini. Più spesso, comunque, la chirurgia endoteliale è associata a pazienti anziani, appunto per le complicazioni post intervento alla cataratta». Da struttura semplice, l’oculistica dovrebbe ora salire di livello diventando unità operativa complessa, aumentando ulteriormente, in tal modo, le possibilità di far crescere l’oculistica del Maggiore. Attualmente gli specialisti in forza all’unità operativa sono cinque, ma ne serviranno sicuramente altri per poter garantire un servizio di primissimo livello. Il reparto lavora dunque sotto organico, avvalendosi anche di quattro figure infermieristiche, più un’equipe operatoria dedicata. La sala operatoria viene utilizzata cinque giorni settimana, mentre una seconda è in allestimento.

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