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SCUOLE E WELFARE

Mense: i conti migliorano, mancati introiti in picchiata

Insoluti calati in 5 anni da 106 a 39 mila euro. Ma decine di famiglie non riescono a pagare le quote pasto

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

02 Settembre 2022 - 05:20

Mense: i conti migliorano, mancati introiti in picchiata

CREMA - Gli insoluti del servizio mensa scolastica, ovvero i ticket per il pasto non pagati dalle famiglie che possono permetterselo, sono in picchiata. In cinque anni si sono ridotti di due terzi, dai 106 mila euro dell’annata 2015-2016, ai 39 mila del 2020-2021. Questo l’ultimo dato disponibile, reso noto in questi giorni dagli uffici dell’Area servizio al cittadino del Comune. Una buona notizia per l’ente di piazza Duomo che, in base al contratto d’appalto in essere, deve rifondere ogni anno alla Sodexo la cifra dei buoni pasto non pagati dai genitori. L’azienda ha in gestione il servizio di refezione scolastica sino al 2025. Centinaia di migliaia di pasti preparati ogni anno per asili e primarie.

Una media giornaliera intorno ai 2.000. In passato, il problema degli insoluti aveva assunto dimensioni importanti, con il picco appunto nel 2016. Da allora l’amministrazione Bonaldi aveva iniziato un lavoro di recupero, partendo dai solleciti e dai controlli capillari di chi non versava il dovuto: era stata introdotta la possibilità di rateizzare il debito accumulato dalla famiglia, fattore decisivo per permettere di rientrare nei ranghi. Per tenere sotto controllo la situazione era stato anche approntato un sistema di segnalazione mensile degli insoluti da parte dell’ufficio scuola, in modo da evitare sorprese a consuntivo.

Un metodo che sta funzionando tutt’ora: chi non paga viene contattato nel breve periodo, senza attendere che l’esposizione debitoria diventi importante. Non sono rari i casi in cui il personale si imbatte in genitori che si sono proprio dimenticati di assolvere all’incombenza economica. Il sistema che ha garantito una diminuzione sensibile degli insoluti è stato portato avanti dagli uffici sotto la guida dell’ex assessore all’Istruzione Attilio Galmozzi, oggi presidente del consiglio comunale. Un’eredità raccolta ora da Emanuela Nichetti. Vale sempre la tutela per le morosità incolpevoli, ovvero quelle famiglie che per oggettive difficoltà economiche non riescono a garantire la quota pasto per i figli. Interviene il Comune, ma in questi casi non è nemmeno corretto parlare di insoluti. Sono alcune decine i nuclei che vengono aiutati con fondi pubblici.

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