L'ANALISI
01 Settembre 2022 - 16:41
RIVOLTA D'ADDA - Campagna elettorale al mercato per l’ex sindaco di Crema Stefania Bonaldi, nella lista Pd per il proporzionale del Senato, e per il presidente di Finalpia Giorgio Pagliari, che corre per il partito all’uninominale della Camera. L’occasione di tornare in strada tra la gente è stata mercoledì al mercato settimanale di piazza Vittorio Emanuele II. Tra i rivoltani che si sono fermati con i due candidati, anche l’ex primo cittadino Fabio Calvi.
«Un’opportunità per avvicinare molte persone e parlare delle nostre proposte, il tutto nello splendido scenario della piazza che circonda la basilica di Santa Maria e San Sigismondo» ha commentato l’ex sindaco di Crema. In mano i volantini con l’eloquente slogan «Scegli il territorio», a sottolineare l’appartenenza di entrambi al Cremasco. In corsa nelle grandi circoscrizioni che comprendono anche le province limitrofe, Pagliari e Bonaldi devono innanzitutto contare sul voto locale, anche se la legge elettorale, che non prevede le preferenze, non consente certo di puntare ad un risultato personale di rilievo. Di conseguenza tutti i candidati fanno campagna per i propri schieramenti più che per se stessi.
Pagliari e Bonaldi hanno presentato agli elettori rivoltani alcuni punti del programma del Pd. Al loro fianco anche i giovani segretari del circolo rivoltano, Luca Sala e Daniele Cantarini. In questi giorni la comunicazione dei candidati si sta concentrando sulle proposte per le giovani generazioni. Ad esempio il tema delle pensioni per chi ha carriere discontinue e precarie. «Va introdotta subito una pensione di garanzia che stanzi fondi a questo proposito» sottolineano Bonaldi e Pagliari. Da incrementare anche l’assegno unico universale per i figli a carico, potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili.
In merito all’ingresso dei ragazzi nel mercato del lavoro ci sono altre proposte sul tavolo: «Va introdotto l’obbligo di retribuzione per gli stage curriculari e aboliti quelli extra curriculari – concludono i due candidati – fatta eccezione per quelli attivati nei 12 mesi dalla conclusione del percorso di studi. Lo stage deve tornare ad essere un’occasione di formazione e non più di lavoro sottopagato. Infine, vogliamo incentivare l’apprendistato come principale strumento di ingresso nel mondo del lavoro».
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