L'ANALISI
31 Agosto 2022 - 05:00
Gaetano Merulla, il «maggiordomo» di comunità, al lavoro nel suo ufficio
CREMONA - Nel cuore della città, in via XI Febbraio 56/60, Casa Barbieri-Raspagliesi raccoglie e consolida l’eredità di un luogo ricco di progettualità, nato nel secondo dopoguerra, frutto della generosità dei cremonesi, con nel dna la vocazione alla solidarietà. Comune di Cremona, Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale e Fondazione Città di Cremona collaborano con un approccio integrato di competenze e servizi, per un welfare di Comunità, consolidando così un modello di residenzialità leggera per le persone anziane (con età di norma pari o superiore a 65 anni) autosufficienti e/o parzialmente autosufficienti, in coppia, sole o con un contesto familiare fragile. Insomma, un luogo che ha il coraggio di contraddire il senso dell’aforisma del Nobel per la Letteratura Gabriel Garcia Marquez: «Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine». Perché a Casa Barbieri-Raspagliesi si combatte e si vince la solitudine e si vive in un clima comunitario condividendo attività e momenti di vita.
Ed è qui, nella struttura di via XI Febbraio, di proprietà della Fondazione Città di Cremona, che dal 2018 svolge il suo importante compito un maggiordomo di comunità per conto di Cremona Solidale: Gaetano Merulla. Che sovrintende alla creazione di momenti di socialità, di relazioni solidali e di auto-aiuto tra gli inquilini, in collaborazione con l’educatore, sempre incaricato da Cremona Solidale, provvedendo anche alla spesa e all’acquisto dei farmaci per conto degli inquilini in difficoltà. Una figura che, durante il tempo del distanziamento sociale motivato dalla pandemia da Covid - 19, ha assunto fondamentale importanza, assume oggi un ruolo ancora più incisivo, diventando punto di riferimento per la Commissione, organo previsto quale indispensabile strumento per la gestione integrata della Casa. Commissione che, composta da quattro membri che rappresentano Comune, Cremona Solidale e Fondazione, ha il compito di sovrintendere al governo dell’intero complesso, monitorandone tutte le attività e le iniziative, valutando le domande (la raccolta delle stesse si effettua presso Cremona Solidale, presso l’ufficio dell’assistente sociale) per l’assegnazione degli alloggi, presidiando la trattazione delle problematiche condominiali.
A dispetto dell’immaginario collettivo, che si nutre dello stereotipo del maggiordomo in frac, sovrintendente alla servitù e al buon andamento della casa in palazzi principeschi, Gaetano non indossa divise. E’ un «primus inter pares» i cui tratti distintivi sono la gentilezza, la cordialità, la disponibilità, il saper mediare, la capacità di risolvere quei piccoli problemi nonché superare quegli ostacoli che la quotidianità presenta alle persone che, pur ancora autosufficienti, necessitano di vivere in un luogo protetto, in un ambiente solidale e comunitario. Ha 61 anni, Gaetano Merulla: già ausiliario socioassistenziale in Rsa, dal settembre 2018 è maggiordomo di comunità a Casa Barbieri-Raspagliesi: 60 alloggi abitati da una settantina di persone. Un lavoro, quello del maggiordomo, inusuale, un ruolo che, inizialmente ricoperto, seppur non ancora ben definito, da un ragazzo che svolgeva il servizio civile, con Gaetano è diventato strutturato e stabile, una volta constatatane l’utilità.
Per cui Cremona Solidale ha deciso nel 2018 di istituzionalizzare questa nuova figura professionale. Lo si capisce dal suo ‘ufficio’ che Gaetano svolge un lavoro che non è immediatamente inquadrabile: è una piccola stanza al primo piano in cui Gaetano porta avanti buona parte delle sue attività è in realtà un ‘Punto d’ascolto’, dove il maggiordomo raccoglie le istanze degli inquilini, magari offrendo il caffè e un dolcetto tra una richiesta di fare la spesa, di recarsi in farmacia o di pagare una bolletta. È molto benvoluto Gaetano, che nel ruolo di maggiordomo di comunità ha trovato una sua dimensione lavorativa ed umana. Basta un post con Gaetano in primo piano sulla pagina Facebook di Cremona Solidale e i like piovono a catinelle.
«È importante trasformare ogni occasione possibile in un momento di socialità — spiega Gaetano Merulla — perché le persone che abitano qui per lo più sono sole, necessitano di un appoggio, certo, di un aiuto nelle incombenze concrete e burocratiche del quotidiano, ma hanno bisogno soprattutto di aprirsi, di scambiare qualche parola, di consumare un pranzo o una cena in compagnia. Vanno invitati con gentilezza a sposare i riti della socialità, che aiutano a rendere meno lunghe le giornate, più piacevoli le ore, ad uscire dall’isolamento fisico ed esistenziale in cui l’età e la situazione familiare li costringe. Nessuno è obbligato a fare alcunché. Io semplicemente propongo e tengo poi conto delle adesioni mettendomi a disposizione come trait d’union, come promotore di piccole iniziative: una pizza all’aperto nel cortile della Casa o un caffè nell’open space al piano nobile, dove è sistemato un ampio tavolo, o una breve gita in centro. In fondo, tra i valori aggiunti del risiedere in via XI Febbraio c’è anche la vicinanza al cuore antico della nostra Cremona».
Dato non da trascurare. Perché chi tra gli inquilini, chi può camminare in autonomia non disdegna di uscire per una passeggiata e spesso Gaetano, che per gli inquilini è una figura amica, mette a disposizione il suo tempo con grande elasticità per andare incontro alle esigenze di chi chiede la sua collaborazione, il suo supporto. «Se salta la luce mi chiamano a casa, anche a mezzanotte. Anche se non sono in servizio mi prodigo per risolvere i problemi a distanza. Anche durante il lockdown non ho mai lasciato soli gli inquilini, restando sempre in contatto telefonico e dando una mano a distanza. Non potevo abbandonarli».
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