L'ANALISI
29 Agosto 2022 - 05:30
CREMONA - Le banche sono sempre meno presenti nei Comuni mentre il digitale non decolla ancora, con gli italiani che continuano a preferire le filiali fisiche a quelle via internet. In meno di dieci anni, infatti, gli istituti italiani hanno chiuso 11.231 sportelli in 3.062 comuni. Su un totale di 58,9 milioni italiani, sono più di 4 milioni (4.131.416) i cittadini che vivono in territori in cui le banche sono assenti, pari al 7% della popolazione totale. A fare i conti la Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) che ha incrociato i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat.
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In provincia di Cremona, il comune più grande per popolazione (1.946) dove manca almeno uno sportello è Izano, nel Cremasco, che ‘apre’ un gruppo di 41 enti nelle stesse condizioni.
Poi Ricengo (1.770) e Stagno Lombardo (1.570), dove ha chiuso tempo fa la filiale della Banca Popolare, a pochi passi dal municipio. A seguire paesi che via via diminuiscono per popolazione sino ad arrivare sotto i mille abitanti, da Motta Baluffi (980), fino a Derovere (300).
La cartina dimostra come sia la zona Nord del territorio sia la zona Sud (ovvero Cremasco e Casalasco) presentano la più alta concentrazione di paesi senza sportello. Intorno al capoluogo invece il numero diminuisce, ovvero sono pochi i comuni in cui non esiste la banca.
A Bonemerse, nel 2015, è stata chiusa la filiale originariamente della Banca Provinciale Lombarda, poi passata ad Intesa San Paolo. «Purtroppo questa chiusura – spiega il sindaco Luca Ferarrini – comportò anche l’eliminazione dei bancomat. Uno degli obiettivi dell’amministrazione che guido, insediatasi nel 2019, era di riportare il bancomat in paese: ci siamo riusciti grazie ad un impegno tenace e a Poste Italiane che, a fine 2021, ha installato il postamat in un’area di proprietà comunale vicina all’ufficio postale».
Anche a Gabbioneta Binanuova e Scandolara Ripa d’Oglio hanno visto la chiusura degli sportelli ‘di paese’ della Cassa Padana. «È accaduto quando ancora ero vice sindaco – spiega il primo cittadino Antonio Bonazzoli – ed è venuto meno un servizio molto utile per la collettività».
Anche il sindaco di Scandolara Angiolino Zanini spiega: «Nel nostro paese c’era un recapito di tesoreria aperto due giorni a settimana in capo alla filiale di Seniga, che dista da noi tre chilometri. Un servizio essenziale soprattutto per le persone anziane, un punto di riferimento locale. Per questo, dopo la chiusura, in molti si sono trasferiti in Posta, che comunque garantisce un’apertura di tre giorni a settimana».
Infine il sindaco di Cicognolo Angelo Bergamaschi, che ha visto la chiusura della filiale alcuni anni, fa spiega «fortunatamente, grazie alla fattiva collaborazione con la Banca Popolare, siamo riusciti a mantenere lo sportello bancomat in paese. Sicuramente la chiusura è stata un duro colpo, ma con il mantenimento di questo servizio abbiamo cercato di proseguire nel mantenimento di un servizio ai cittadini e al territorio».
Il ruolo sociale che le banche stanno «progressivamente perdendo, anche attraverso un progressivo disimpegno sui territori, con chiusure indiscriminate, è un argomento che non può essere sottovaluto dai partiti politici», afferma il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni.
La percentuale di persone senza una filiale bancaria nel luogo di residenza, secondo l’analisi della Fabi, presenta vistose differenze su base geografica: se al Nord la desertificazione interessa il 6% della popolazione, al Centro il fenomeno risulta più circoscritto (3,2%), mentre al Sud e nelle isole, dove la questione è decisamente più marcata, i cittadini ‘senza banca’ rappresentano il 10,7% dei residenti.
Nel dettaglio dei territori emerge che la Campania è la prima regione per numero di abitanti senza filiali (700 mila). Tra le regioni più grandi, quella che presenta una minore presenza in termini percentuali è la Calabria con il 28,8% dei cittadini residenti in territori non coperti da agenzie. A seguire il Piemonte (13,8%), Abruzzo (12,6%), Campania (12,5%). Fra le regioni più piccole, il record è del Molise (37,3%) seguita, dalla Valle D’Aosta (33,4%). Nelle isole, la desertificazione interessa il 6,7% della popolazione in Sicilia e il 6,1% in Sardegna. L’assenza di sportelli bancari nei piccoli e medi centri del Paese fa inoltre correre il concreto rischio di “allontanare le imprese e le famiglie dal circuito legale della finanza e del credito», aggiunge il segretario della Fabi.
Negli anni anche il numero di istituti di credito ha subito una forte contrazione, passando dai 706 del 2012 ai 456 nel 2021, con un taglio di oltre 45.613 dipendenti in dieci anni. In questo contesto, nonostante l’accelerazione sul digitale da parte del sistema bancario, l’Italia è ancora il fanalino di coda in Europa, con il 45% della popolazione che preferisce l’e-banking ai servizi bancari nella filiale fisica.
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