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VESCOVATO. ARTISTA I STRADA

Madonnara, Michela Vicini si racconta: "Sono senza frontiere"

Neo vincitrice dell’Incontro nazionale a Curtatone: «Dopo quel murales anti barriera di Trump in Messico, ho incontrato tanti disegnatori come me»

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

21 Agosto 2022 - 16:58

Madonnara, Michela Vicini si racconta: "Sono senza frontiere"

Michela Vicini

VESCOVATO - Michela Vicini, madonnara per passione, ma anche di professione. Una vita, la sua, dedicata all’arte, che proprio di recente l’ha portata ad un traguardo importante: essere la vincitrice del 48° Incontro nazionale di madonnari a Grazie di Curtatone, in provincia di Mantova. Un festival conosciuto in tutta Italia, e oltre, durante il quale ha sbaragliato la concorrenza con l’opera ‘Il terzo sigillo’, legata al tema dell’Apocalisse. La sua fama va però ben oltre i confini nazionali. Il suo modo di concepire l’arte di strada e la sua grande creatività viene richiesta in Europa, ma anche in Cina, Messico, Florida e Georgia.

Ancora emozionata per questa importante vittoria, ha già la valigia pronta con tutti gli ‘attrezzi’ del mestiere per raggiungere una località vicino a San Marino dove darà, ancora una volta, dimostrazione della sua grande maestria.

vicini

Michela Vicini e uno dei suoi disegni


È lei, fresca di vittoria, a raccontare la sua storia. Quarantacinque anni, già da ragazzina aveva le idee molto chiare e la passione per l’arte gli scorreva nel sangue. Dopo aver frequentato il liceo artistico a Cremona, si è iscritta all’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano. In quegli anni ha fatto la classica gavetta, lavorando in una galleria d’arte, in una bottega di cornici in cui venivano commissionate opere che avevano come tema le barche a vela. Un periodo che le ha fatto capire che la sua indole artistica non poteva essere quella. «Ho deciso di fare il grande salto e staccarmi dalle gallerie. Ho iniziato a dipingere in base alle esigenze dei miei committenti. Non ho un soggetto standard, predefinito, ma varia in base alle richieste: ritratti, muri interni ma anche silos dismessi».

Vicini si inserisce nel solco dell’iperrealismo. Poi a distanza di anni si è avvicinata all’arte di strada. «Da allora ho scoperto un mondo unico e ho iniziato a girare l’Italia. Dal 2015 ad oggi ho varcato i confini nazionali».

CONTRO IL MURO DI TRUMP

Difficile non ricordare quando, anni fa, era salita alla ribalta delle cronache perché un suo murales dipinto al confine fra Usa e Messico era diventato simbolo della lotta contro il muro di Donald Trump. «Ho così avuto la possibilità di incontrare tanti artisti come me, con i quali condividere la professione, confrontarmi, siamo diventati una grande famiglia».

Vicini infatti è stata chiamata in occasione di numerose manifestazioni artistiche in America e anche in Europa. «Una decina di anni fa ho poi iniziato il percorso a Grazie che mi ha portato a diventare prima Madonnaro semplice, poi qualificato ed ora maestro».

Un lavoro non facile, quello dell’artista di strada, sempre con la valigia pronta, in viaggio da un capo all’altro dello stivale e del mondo. E anche i sacrifici non mancano. Ma Vicini è inarrestabile e, ogni traguardo raggiunto, per lei, è un nuovo inizio. Ora sta perfezionando la tecnica dei disegni 3D.

«Si tratta di disegni sempre sull’asfalto il cui significato non lo si vede ad occhio nudo, ma lo si può comprendere solo attraverso una foto dal cellulare».

Della sua abilità, Michela Vicini darà prova anche nella ‘sua’ Cremona, in occasione della festa del Torrone. 

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