L'ANALISI
21 Agosto 2022 - 05:05
SORESINA - Tre piccoli ma non per questo meno inquietanti roghi sono stati appiccati nel cimitero della città. L’obiettivo sempre lo stesso: fiori finti o secchi lasciati dai parenti nei vasi. Anche i luoghi scelti non sono casuali: sempre all’interno delle cappelle di famiglia e sempre nella stessa area del camposanto. Il tutto è successo per tre volte nell’arco di soli quindici giorni.
«Non abbiamo sospetti sull’autore o sugli autori, nessuno ci vuole male» è stato il commento delle famiglie. Sulla vicenda indaga la polizia locale di Soresina: «Stiamo cercando di ricostruire l’accaduto e individuare responsabili e moventi – spiega il comandante della stazione Giovanni Tirelli –. Non si tratta di indagini semplici ma non demordiamo. Fortunatamente i danni sono stati contenuti ma non sottovalutiamo gli episodi che, da qualche giorni, si sono fortunatamente interrotti. Ora pronti a installare una nuova webcam e a potenziare il sistema di videosorveglianza». Aumentati anche i pattugliamenti.
Vandalismo al cimitero di Soresina ma, questa volta, i responsabili non si sono limitati a rubare i fiori o a rompere i vasi. Gli hanno direttamente dato fuoco. Le informazioni certe, purtroppo, finiscono qui. Al momento, infatti è possibile stabilire che gli episodi si sono verificati tutti tra il primo giorno di agosto e il 16 ma non è chiaro in quale ora del giorno o della notte. Tutte le famiglie che hanno presentato denuncia o segnalazione alla polizia locale hanno scoperto i resti dei roghi solo quando si sono recati per l’abituale pulizia delle tombe dei cari. Anche il modus operandi è ancora da smascherare. Probabilmente, comunque, è stato utilizzando un semplice accendino perché, su tutte e tre le scene, non sono stati trovati altri inneschi.
Il vero punto oscuro, però, è quello del movente. Solitamente quando si verificano casi di vandalismo, ancora più spesso quando questi interessano i cimiteri e in particolare i vasi dei fiori, ci si trova infine davanti a dispetti o bravate sfuggiti di mano. Si può trattare anche, in una casistica però meno frequente, di diversivi per compiere nel frattempo un furto. Ma nessun oggetto di valore, o anche comune come un semplice cero votivo, è stato sottratto. L’ultima stranezza riguarda la scelta delle cappelle prese di mira: sono tutte nella stessa ala ma appartengono a famiglie diverse senza punti in comune o legami fra loro. E nessuno dei parenti che fanno visita ai defunti ha ricevuto minacce o è rimasto di recente coinvolto in diatribe o anche solo discussioni di vicinato.
La vicenda, comunque, dimostra una volta di più l’importanza del progetto di potenziamento della rete di videosorveglianza di Soresina che è già in corso e che nei mesi scorsi ha permesso agli agenti di risolvere molti casi spinosi. Modesti i danni alle cappelle. Ora non resta che attendere l’esito delle indagini.
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