L'ANALISI
19 Agosto 2022 - 05:25
Carlalberto Presicci
AZZANELLO - Carlalberto Presicci, azzanellese per 24 anni comandante della polizia locale del comune bresciano di Desenzano del Garda, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire per 918 mila 467 euro e 79 centesimi, ossia l’equivalente degli stipendi incassati come responsabile dei vigili. La laurea in Giurisprudenza che ha presentato al concorso, poi vinto come unico candidato nel 1996, è infatti risultata falsa. Ma quei soldi che fine faranno? Se lo domandano sia in municipio sia nelle vie della cittadina sul Garda.
Due le opzioni: utilizzati per risanare le strade ammalorate, come si fa abitualmente con gli introiti delle sanzioni, o per risarcire chi ha ricevuto una multa staccata dall’ormai ex comandante. La politica si divide ma si parla già di una possibile class action.
Il tutto, ovviamente, resterà comunque in forse fino alla sentenza d’appello: i legali Alessandro Asaro e Sara Palagiano, difensori di Presicci, hanno infatti annunciato il ricorso. Il comandante, per quanto emerso, cosiderata la falsità del certificato di laurea, dunque non avrebbe potuto ricoprire quell’incarico.
Quindi le multe elevate in 24 anni e che portano la firma di Presicci verranno annullate? Ciò non è previsto nello specifico e per questa ragione: le infrazioni al codice della strada rilevate da Presicci, seppur nominato comandante con un titolo di studio non veritiero, erano e restano cofirmate da un altro agente titolato. E anche tolto questo, Presicci era comunque un agente di polizia locale a tutti gli effetti e questo incarico è stato ottenuto secondo norma di legge. Al di là dei tecnicismi, comunque, c’è chi pensa a un risarcimento che somiglia abbastanza alla formula dell’annullamento.
A proporlo Riccardo Polloni, ex presidente del consiglio comunale di Desenzano: «Perché le multe fatte sotto il suo comando non dovrebbero essere invalidate?», si chiede. «Se gli stipendi non gli spettavano e vanno restituiti perché non poteva fare il comandante, si tratta di una questione logica».
Con Polloni non concorda Maria Vittoria Papa, consigliere del Pd, all’opposizione: «Comprensibile l’indignazione dei cittadini ma le multe per la violazione del Codice della Strada non dipendono dal comandante e gli introiti sono stati utilizzati per la sicurezza stradale».
Un’altra, tutt’altro che trascurabile variante, è il possibile procedimento penale. Presicci, che ha ammesso la non genuinità della laurea, potrebbe essere infatti accusato di falso ideologico. In quel caso il congelamento della proposta di rimborso potrebbe estendersi ulteriormente.
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