L'ANALISI
12 Agosto 2022 - 05:10
CASTELVETRO - Armatura scoperta al di sotto dell’impalcato stradale, travi in acciaio arrugginite, crepe evidenti lungo i piloni che poggiano sull’alveo del fiume Po: il vecchio ponte, che attende da ormai cinque anni un intervento di ristrutturazione, sembra tutt’altro che rassicurante. E a peggiorare la situazione è il rimpallo di competenze fra Anas e Provincia di Piacenza.
A lanciare l’allarme per primi sono stati alcuni frequentatori delle rive: hanno notato l’allargarsi di alcune fessurazioni sui basamenti, ma anche quelli che sembrano parziali cedimenti. A loro si è aggiunta la interior designer Francesca Wührer Paiardi, che come tanti castelvetresi percorre il ponte diverse volte al giorno da e per Cremona. Seguendo in barca i figli che praticano canoa agonistica, inoltre, si è resa conto degli evidenti segni di usura: «Cemento scoperto, con visibili armature – descrive in una lettera indirizzata al quotidiano La Provincia –, e le travi che congiungono le campate sono parecchio arrugginite. Magari questa mia denuncia sarà (e lo spero) solo un eccesso di premura, o magari servirà invece a porre l’attenzione sul problema, prima che possa diventare una tragedia, ahimè già vista in Italia».
Già nell’estate 2020 un crollo di calcinacci in corrispondenza dell’ultima campata, in via Lungo Po Europa a Cremona, aveva allarmato a tal punto da rendere necessario l’intervento urgente dei tecnici della Provincia di Piacenza. Avevano garantito l’assenza di danni strutturali, parlando solo di un distacco dei copriferri, ripristinati in poche ore. Da allora, però, c’è stato un cambiamento sostanziale: la Padana Inferiore, ponte compreso, è passata sotto la competenza di Anas.
Trattandosi di un progetto residuo già programmato, sarà comunque la Provincia ad occuparsi del cantiere di ristrutturazione, che dovrebbe finalmente vedere la luce all’inizio dell’anno prossimo e che comporterà un esborso di 7,5 milioni di euro, già stanziati. Gran parte dell’intervento riguarderà l’impalcato B (quello più antico) che sarà interessato dalla realizzazione di rinforzi dei traversi in acciaio, posa di una nuova soletta in cemento armato e trattamenti delle sottostrutture. Per quanto riguarda invece l’impalcato A, ovvero la parte ricostruita nel 1946 dopo i bombardamenti della guerra, sarà posata una nuova soletta in cemento armato, poi trattamenti alle sottostrutture e riparazione dei cavi di precompressione. Dall’ente piacentino, però, fanno sapere che i segni di usura fotografati e in particolare quelli al di sotto del ponte, rientrano fra le competenze ordinarie di Anas.
Abbiamo così girato la questione all’ente statale che ha ereditato la Padana Inferiore. E dopo avere precisato che il cantiere in programma è competenza della Provincia, l’ufficio stampa ha preso in carico la questione e assicurato che arriveranno risposte dai referenti di zona. Il ponte, intanto, continua ad attendere. E stavolta, è evidente, non è una questione di mancanza di fondi. Perché i 7,5 milioni per la sistemazione sono stati stanziati dallo Stato già ad inizio 2018.
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