L'ANALISI
10 Agosto 2022 - 05:00
PALAZZO PIGNANO - Lavorare 80 ore la settimana, sette giorni su sette, come cameriere e aiuto cuoco e ritrovarsi dopo un mese a scoprire di essere stato sottopagato, almeno il 40% in meno di quanto previsto dal contratto di lavoro. Protagonista di questa storia, suo malgrado, è Nicolas Pacetta 26enne di Palazzo Pignano con in tasca una laurea triennale in Ingegneria gestionale al Politecnico, ottenuta a marzo 2020, in piena pandemia, discutendo la tesi online dall’aula consiliare, messa a disposizione dal Comune.
«Voglio cambiare vita – è la premessa di Nicolas –: non mi piace più il mio lavoro impiegatizio in un’azienda cosmetica cremasca. Ho scelto di trasferirmi in Sardegna per qualche mese. I posti sono splendidi, lavoro tutta l’estate e intanto rifletto sul futuro». Nicolas ha firmato il contratto a tempo determinato a giugno. Il mese scorso, di fronte alla prima busta paga, l’amara sorpresa. Ha fatto presente al titolare del ristorante, locale alla moda che si trova a Santa Teresa di Gallura, che i conti non tornavano affatto.
«Lo stipendio contrattuale doveva essere tra i 1.500 e i 2.000 euro, in realtà era poco più di 1.100, equivalente a 6 euro l’ora. Inoltre, niente straordinari pagati, insomma uno sfruttamento – racconta Nicolas –: ho chiesto di essere retribuito con 10 euro l’ora, come da contratto, per tutta risposta mi è stato detto che ero pazzo. Abbiamo discusso, ma il titolare e i soci erano inamovibili». Nei giorni scorsi è arrivata la lettera di licenziamento per giusta causa. In realtà Nicolas ha già lasciato da tempo il ristorante.
«Non esiste che mi abbiano licenziato per giusta causa, non avendo io mai avuto un richiamo ufficiale – prosegue –: me ne sono andato, ma nel frattempo li ho avvisati che mi sarei mosso per tutelarmi. Forse l’hanno capita, proprio ieri mi hanno pagato il mese di luglio comprensivo di 190 ore di straordinari. Sanno anche che dovranno corrispondermi agosto e settembre. Non avevano alcun diritto di licenziarmi. Sono stato l’unico tra tanti colleghi a far valere le mie ragioni, forse è questo che li ha spiazzati».
Nicolas è comunque rimasto in Sardegna. Ha deciso di mettersi in proprio. «In un mese al ristorante come aiuto cuoco ho imparato a cucinare e replicare piatti non certo semplici – conclude –: ho aperto una partita Iva, con il regime forfettario del primo anno le agevolazioni non mancano, e sto facendo questo lavoro in proprio. A fine estate farò le mie valutazioni su come è andata, per capire come sarà il mio futuro». Alla fine del suo racconto il 26enne fa un’amara considerazione. «Sento da più parti dire che i giovani non hanno voglia di lavorare e impegnarsi, che non cercano un’occupazione preferendo il reddito di cittadinanza. In parte potrà essere vero, ma fino a quando i loro diritti vengono calpestati in questo modo, non è certo facile costruirsi un futuro».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris